Netflix, importanti progressi in Cina

Piccoli progressi per Netflix in Cina, in attesa delle autorizzazioni da parte del governo locale: il gruppo ha stretto un accordo con iQiyi.
Piccoli progressi per Netflix in Cina, in attesa delle autorizzazioni da parte del governo locale: il gruppo ha stretto un accordo con iQiyi.

Primi passi in avanti per Netflix in Cina, uno dei mercati più complessi per le aziende specializzate in streaming. A causa delle rigide regolamentazioni locali, nonché della necessità di ottenere speciali licenze governative, il gruppo non ha potuto inglobare il grande Paese asiatico nell’espansione internazionale avvenuta a inizio 2016. Oggi, tuttavia, si segna un importante progresso: la società ha stretto un accordo con iQiyi, per la distribuzione di alcuni sui show originali.

iQiyi è uno dei principali operatori di streaming cinesi, uno dei portali di video più popolari, voluto dal gigante delle comunicazioni Baidu. Secondo quanto riportato da alcune testate statunitensi, Netflix pare abbia firmato un accordo per la distribuzione di alcune serie originali tramite questa piattaforma, anche se l’effettiva disponibilità non è al momento nota. Nonostante la partnership fra le due aziende, infatti, dovrà essere sempre il governo centrale ad approvare i contenuti, affinché non violino i rigidi canoni imposti dalla censura locale. Non a caso, TechCrunch riporta come le aspettative di riuscita del gruppo USA siano abbastanza “modeste”.

Eppure, qualora la collaborazione andasse davvero in porto, Netflix potrebbe acquisire fiducia sul mercato locale, non solo conquistando i consumatori, ma anche convincendo le autorità della bontà del servizio. L’obiettivo finale è ovviamente quello di ottenere una licenza propria, per la distribuzione di show tramite la canonica piattaforma del gruppo, nel mentre la partnership con iQiyi appare una strategia più che sensata.

Quello cinese rimane comunque un mercato molto complesso per qualsiasi società volesse offrire servizi di streaming, o di noleggio, di contenuti video. La vendita di film tramite iTunes Movies, ad esempio, è stata bloccata dal governo a soli sei mesi dalla disponibilità cinese, mentre Amazon Prime Video e altri operatori internazionali si trovano praticamente nelle medesime condizioni di Netflix. Eppure, la Cina rimane un Paese del tutto appetibile, data l’elevata densità democratica e un bacino potenziale di milioni di utenti.

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