Nokia: la storia di un'azienda molto speciale

L'azienda finlandese antica come l'unità d'Italia si trasferisce oltreoceano. Le tappe di come è passata dalla cellulosa alle telecomunicazioni globali.
L'azienda finlandese antica come l'unità d'Italia si trasferisce oltreoceano. Le tappe di come è passata dalla cellulosa alle telecomunicazioni globali.

Si dice che i vichinghi siano arrivati nelle americhe ben prima di Colombo. Oggi certamente, invece di scudi e spade, hanno in mano un cellulare. È la telefonia mobile, infatti, ad aver convinto la Microsoft a sborsare miliardi di dollari per acquisire la divisione Devices & Services di Nokia. L’azienda finlandese si trasforma ancora una volta, come ha sempre fatto nella sua lunga storia cominciata nel 1865 sul fiume Nokianvirta. Una fine ingloriosa? Nient’affatto: la storia insegna che l’operazione può essere un nuovo inizio.

La vicenda finanziaria e tecnologica di questa acquisizione racconta certamente del mercato degli smartphone e dei device mobili, ma si farebbe un torto alla Nokia se non si approfittasse di questa notizia per ripercorrere le tappe di un’azienda europea molto speciale che ha affrontato lo sviluppo industriale con alcune intuizioni e creatività che hanno fatto scuola, attraversando anche dolorosamente la Storia stessa, in particolare la guerra fredda.

Le fabbriche di cellulosa

Tutto è cominciato con le prime fabbriche – delle semplici segherie a mulino – installate sui corsi d’acqua dall’ingegnere minerario Fredrik Idestam, che in breve tempo divennero ottime produttrici di cellulosa, e, qualche anno dopo, di gomma. Anche se Idestam è il fondatore, saranno le altre società create dopo il suo abbandono (nel 1896) a costituire la Nokia moderna, basata sullo sfruttamento dell’acqua per la produzione in proprio di energia utile alla trasformazione di materie assai più complesse.

I primi cavi di gomma

La Nokia, tra la prima e la seconda guerra mondiale, diventa il fornitore degli stivali di gomma dell’esercito, produce pneumatici, ma grazie a Wickström Arvid, che già nel 1912 aveva fondato la Nokia Cables and electronics, la società aveva iniziato ad occuparsi delle tecnologie che l’avrebbero portata, nel dopoguerra, a occuparsi di telecomunicazione ed elettronica. Una fusione di diverse holding e della società nazionale del telegrafo che si compirà definitivamente soltanto nel 1962. La Nokia tuttavia aveva già intrapreso subito dopo la guerra un’attività nel settore cavi come fornitore all’Unione Sovietica, frutto dei discussi trattati di pace che mai hanno fatto completamente dimenticare la drammatica guerra d’inverno e la susseguente operazione Volpe argentata, nel quale la Finlandia aiutò la Germania di Hitler contro Stalin.

Nokia scopre l’elettronica

Il distacco dall’URSS avviene con la presidenza di Kari Kairamo. La Nokia guarda, alla fine degli anni Settanta, agli Stati Uniti dei computer e delle televisioni. Già capace di sorprendenti dispositivi elettronici (aveva realizzato un analizzatore ad impulsi per le centrali nucleari), senza mai abbandonare le vecchie corporation di gomma, cavi sottomarini e produzione di energia elettrica, l’azienda si butta nella produzione di pc e televisioni diventando ben presto il terzo produttore europeo di televisori e mettendo sul mercato il computer MikroMikko. Le cose però non vanno bene, Nokia alcuni anni dopo vende il comparto. Iniziano gli anni novanta, quelli che la renderanno famosa in tutto il mondo.

L'evoluzione dei cellulari Nokia. L'azienda finlandese è stata la prima produttrice al mondo per dieci anni, dal 1997 al 2007.

L’evoluzione dei cellulari Nokia. L’azienda finlandese è stata la prima produttrice al mondo per dieci anni, dal 1997 al 2007.

I cellulari

La Nokia aveva intuito la potenzialità delle telecomunicazioni già negli anni Ottanta, quando aveva lanciato l’NMT, la prima rete cellulare internazionale del mondo. Mancavano dieci anni al GSM, i cellulari pesavano circa 800 grammi e si portavano dentro una valigetta, costavano l’equivalente di 5.000 euro, ma erano i primi. La celeberrima foto in cui il leader sovietico Mikhail Gorbaciov adopera un Mobira Cityman fece il giro del mondo contribuendo a costruire il mito. Sono però gli anni dopo la caduta del Muro a dare a Nokia il primato nella costruzione dei cellulari così come li conosciamo. È il 1992, il cellulare si chiama Nokia 1011, un oggetto entrato nei musei.

Il primato nei cellulari, fino agli smartphone

La storia di Nokia a cavallo dei due millenni, sotto la presidenza di Jorma Ollila, corrisponde all’epoca d’oro. La decisione di Ollila di vendere gradualmente tutti gli altri compartimenti e di concentrarsi sulla telefonia mobile hanno caratterizzato una vicenda esaltante come un film, la cui colonna sonora non potrebbe che essere il Nokia tune, le poche note musicali tratte da una composizione per chitarra del 19° secolo di Francisco Tarrega. Probabilmente le note maggiormente eseguite e riconoscibili da chiunque al mondo. Il film però non finisce qui, ci sono altri momenti importanti. Nel 1998 Nokia è il leader mondiale nei telefoni cellulari e ci resterà per dieci anni, moltiplicando cellulari via via sempre più sofisticati – le prime fotocamere ad alta risoluzione, i giochi, i primi software web-based, i primi con la tecnologia 3G – e tagliando il traguardo del miliardesimo cellulare, venduto nel 2005. Due anni dopo, in California, Steve Jobs presenta l’iPhone e tutto cambia molto velocemente.

Nokia soffre Apple e Android, ma guarda al futuro

Il gusto di cambiare e di investire non cambia: l’ultimo sussulto è però datato 2007, quando Nokia compra Navteq ed anticipa il mercato sull’evoluzione che l’offerta mappale è destinata ad avere. I problemi sono però altrove: Symbian è in caduta libera, gli smartphone stanno cambiando il modo di pensare la telefonia, le regole del gioco in cui Nokia dominava sono cambiate.

Lo scrive la stessa Nokia sul suo sito: le cose non vanno più come prima.

Dopo aver dominato il mondo mobile per oltre un decennio, Nokia non comanda più. Il mercato degli smartphone, concorrenti come i dispositivi iPhone e Android rappresentano una sfida seria. Chiaramente, è il momento per un ripensamento. Ancora una volta, la capacità della società di adattarsi viene messo alla prova.

La fine di Symbian è dunque vicina. Un tira e molla lungo alcuni mesi aveva lasciato in dubbio le sorti del sistema operativo che aveva dominato sui “featured phone”, poi il cordone ombelicale è stato definitivamente tagliato da Stephen Elop. Il nuovo CEO, proveniente da Microsoft, ha deciso che il futuro è su Windows Phone. Nascono i Lumia, si spezza il legame Nokia Siemens e nasce una nuova Nokia. Ma quella parentesi sta per chiudersi: Microsoft compra Nokia e per Nokia inizia davvero una nuova era. Nulla da stupirsi per un gruppo che ha prodotto nel tempo galoche, cellulari, radio e molto altro ancora.

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