Numeri e trend dei chatbot: il caso Yamamay

Yamamay ha lanciato un fashion stylist virtuale che consente ai clienti di ricevere consigli personalizzati per fare acquisti online.
Yamamay ha lanciato un fashion stylist virtuale che consente ai clienti di ricevere consigli personalizzati per fare acquisti online.

Una risposta in tempo reale ad ogni dubbio: i motori di ricerca e gli smartphone ci hanno abituato a cercare e trovare informazioni in Rete, quando ne abbiamo effettivamente bisogno. Comunichiamo ogni giorno via chat con amici e familiari. L’instant messaging ha cambiato il modo in cui le persone comunicano e lo ha fatto in maniera così profonda da contaminare anche le relazioni commerciali, dove i chatbot, software progettati per simulare una conversazione vera – chatbot è l’unione di due parole: chat e bot, un robot, un software, capace di rispondere a domande su diversi argomenti – sono diventati protagonisti. Chiamati anche agenti intelligenti o assistenti virtuali, i chatbot utilizzano algoritmi di intelligenza artificiale per costruire un dialogo con l’utente e rispondere in maniera automatica a domande specifiche. Questo non vuol dire sostituire gli esseri umani con le macchine. I bot sono degli alleati e rappresentano l’esempio dell’applicazione dell’Intelligenza Artificiale e del Machine Learning in ambito Customer Service.

Tendenza omnichannel

Negli ultimi anni c’è stato un forte incremento del numero di consumatori che utilizzano Internet in una o più fasi del processo di acquisto: secondo il report di fine 2018 “I pilastri dell’omnichannel Customer Experience Management” degli Osservatori del Politecnico di Milano, solo nel nostro Paese gli eshopper sono più di 35,5 milioni (il 67% della popolazione italiana over 14). In questi anni, però, sta anche profondamente cambiando il processo di acquisto. E un primo importante cambiamento riguarda l’utilizzo sempre più integrato di canali fisici e digitali.

I numeri dell’Intelligenza Artificiale

Secondo i dati di Business Insider Intelligence, si stima che nel 2020 l’80% delle aziende utilizzerà i servizi automatizzati che sfruttano l’Intelligenza Artificiale, in particolare per le interazioni con il servizio clienti per automatizzare le richieste semplici o le richieste di primo livello e deviare le chiamate. Non solo. La rivista Forbes ha messo i chatbot all’ottavo posto nella top ten dei trend di marketing digitale. Più in particolare, secondo i dati dell’Osservatorio Artificial Intelligence della School of Management del Politecnico di Milano, il mercato è sì agli albori in Italia, con una spesa per lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale di appena 85 milioni di euro nel 2018, ma dalle grandi prospettive: al mercato dei progetti vanno affiancati infatti gli assistenti vocali intelligenti (appena introdotti ma già capaci di generare nel 2018 un mercato di 60 milioni di euro, e che in futuro potranno veicolare nuovi servizi e applicazioni) e i robot autonomi e collaborativi usati in ambito industriale.

Supporto e assistenza ai consumatori

I vantaggi dell’Intelligenza Artificiale dal punto di vista del business? Secondo gli esperti basta una sola esperienza negativa di assistenza per scoraggiare i potenziali clienti di un’azienda. Quindi, un chatbot attivo 24/7 si rivela un sistema economico ed efficiente per fornire supporto di base ai consumatori. I chatbot del servizio clienti rispondono alle richieste in base alle parole chiave, ma grazie ai progressi dell’Intelligenza Artificiale hanno anche il potere di porre domande, seguire un contesto specifico e assistere meglio i clienti.

La prima fashion stylist virtuale

Anche il marchio di underwear Yamamay ha deciso di sviluppare un suo assistente virtuale. Si chiama Anna ed è la prima fashion stylist virtuale. È una mobile chatbot che, grazie all’Intelligenza Artificiale, analizza lo stile di una persona per suggerire capi e accessori in linea con i gusti individuali. Lanciata in occasione dell’apertura del nuovo flagship store di Yamamay in Piazza Cordusio a Milano, Anna è un progetto che unisce i vantaggi del digitale con quelli peculiari dell’esperienza in negozio.

Individua lo stile giusto

L’accesso alla fashion stylist è semplice e avviene tramite Google Assistant (senza dover installare altre applicazioni). Anna ti chiederà di condividere alcune informazioni e rispondere ad una serie di domande per registrare le preferenze ed individuare il tuo stile: su questa base inizierà a mostrare i capi. A questo punto, seguendo i consigli di Anna, potrai decidere se andare in negozio o collegarti al sito di Yamamay per procedere all’acquisto. Per iniziare la conversazione con la fashion stylist virtuale, è sufficiente avviare Google Assistant dal telefono e chiedere di parlare con Anna Yamamay.

L’innovazione nel DNA di Yamamay

Nato nel 2001 da un’idea dell’imprenditore napoletano Gianluigi Cimmino, Yamamay fin nei primi anni di attività è stata considerata una tra le prime dieci aziende emergenti nel mondo della moda. Con una capillare rete distributiva di boutique monomarca in franchising ed in gestione diretta, Yamamay è stata anche tra le prime aziende italiane del settore ad espandere la propria attività tramite un negozio online. Con la recente apertura del negozio in piazza Cordusio Yamamay ha deciso di sperimentare l’omnicanalità. Un esempio? Nel nuovo store è disponibile anche il servizio di click & collect: si ordina e compra online, si ritira in negozio.

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