Oggi avvenne: il debutto di Spacewar!, 60 anni di videogame

Spacewar!, il primo videogioco di sempre, open source, è stato presentato nella giornata del 14 febbraio 1962: addirittura ben 60 anni fa.
Spacewar!, il primo videogioco di sempre, open source, è stato presentato nella giornata del 14 febbraio 1962: addirittura ben 60 anni fa.

Molti amanti dei videogiochi si trovano spesso a chiedersi, magari ammirando la grafica mozzafiato che i titoli delle ultime generazioni offrono, specialmente quando si parla di PC avanzati, da dove il tutto sia nato. Nonostante i molti dibattiti che riguardano la questione, possiamo oggi festeggiare 60 anni dal primo vero e proprio videogioco della storia che sia mai stato realizzato, il quale prende il nome di Spacewar!, e di sicuro suonerà familiare a molte orecchie familiari all’ambito.

Il titolo venne infatti presentato per la prima volta nella giornata del 14 febbraio 1962 grazie al lavoro del programmatore Steve Russel, che nel corso del Mit di Boston decise di mostrare al mondo la sua opera, la quale avrebbe creato un vero e proprio mercato nel giro di qualche anno.

Spacewar! festeggia i suoi 60 anni

Si tratta all’effettivo del primo titolo programmato attraverso un computer, il Pdp-1, che ha permesso di portare avanti la formula di esperimento come Oxo del 1952 e di Tennis for Two del 1958, realizzati attraverso circuiti elettronici e di conseguenza non propriamente programmati.

spacewar

Parliamo di un titolo che permetteva di destreggiarsi in delle vere e proprie battaglie spaziali grazie ad Arduino, riproposto di recente da Insert Coin, associazione che si occupa della gestione del Videogame Art Museum di Bologna. Per far rinascere il progetto a 60 anni dalla sua presentazione è stato utilizzato l’iconico monitor Crt Type 30, assieme anche a dei controller fedeli a quelli utilizzati in origine per Spacewar!.

Parliamo tra le altre cose del primo videogioco Open Source che la storia abbia visto, visto che Steve Russell fornì il codice utilizzato per permettere a chiunque di migliorare il progetto con delle proprie varianti in maniera maggiormente agevolata, il che all’effettivo, nonostante forse il programmatore non avrebbe mai immaginato il tutto, ha aiutato la realizzazione di una vera e propria industria.

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