Parler ha le ore contate, ma Salvini si iscrive

Il leader della Lega Matteo Salvini si iscrive al social nework dei sovranisti Parler poche ore prima della sua chiusura.
Il leader della Lega Matteo Salvini si iscrive al social nework dei sovranisti Parler poche ore prima della sua chiusura.

Il “Capitano” dei sovranisti italiani salta sul carro dei perdenti in clamoroso ritardo. Dopo aver scoperto dell’esistenza di Parler, la piattaforma social sovranista balzata alla cronaca in questi giorni perchè boicottata ufficialmente dalle grandi aziende tech in quanto covo dei peggiori estremisti di destra che non hanno trovato spazio – che sono stati bannati – sui principali social network.

Un account ufficiale, @matteosalviniofficial, e un primo messaggio di benvenuto – “Amici, da oggi anche su Parler. Happy to be on Parler, love from Italy” – che hanno prontamente scatenato l’ilarità della rete per quella che è stata vista come una mossa disperata in un momento in cui Parler, già bandito da Google e Apple e soprattutto da Amazon, rischia la chiusura definitiva.

Salvini ha voluto raggiungere altri sovranisti di ferro su Parler come il senatore leghista Alberto Bagnai e il giornalista Daniele Capezzone poche ore prima del siluramento da parte di Amazon, che ha rimosso Parler dal proprio servizio di hosting web, Amazon Web Services (AWS), lasciando di fatto la piattaforma di estrema destra in cerca di una nuova casa.

salvini parler

Parler rischia la chiusura definitiva

Una casa che, secondo il CEO John Matze, potrebbe non arrivare mai. A boicottare quel ritrovo virtuale di soggetti violenti e potenzialmente pericolosi, non sono soltanto le grandi aziende tech. Dalle parole di Matze emerge infatti un abbandono collettivo:

Ogni fornitore, dai servizi di messaggistica ai provider di email fino ai nostri avvocati ci hanno scaricato lo stesso giorno.

Persino gli avvocati di Parler, insomma, hanno preferito perdere il lavoro piuttosto che difendere la piattaforma social in una guerra che è impossibile vincere. Allo stato attuale, sostiene il CEO, non è soltanto la piattaforma ad essere a rischio, ma l’intera azienda.

Matze sta cercando di riportare Parler online, ma senza il supporto di Apple e Google, gli utenti non saranno in grado di utilizzare tramite l’app ufficiale, rimosse pochi giorni fa dagli store digitali delle due aziende. Per gli utenti di Apple non ci sarà nulla da fare, mentre gli utenti Android potranno comunque installare l’app bypassando Google Play e installandola per vie traverse.

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