Per ora non si accede alle carte di Italia.it

La richiesta di Scandalo Italiano è andata disattesa: stando al modo con cui la richiesta è stata formulata, non è possibile accedere alla documentazione relativa in quanto una semplice riunione di cittadini non è cosa sufficiente a motivare un interesse
La richiesta di Scandalo Italiano è andata disattesa: stando al modo con cui la richiesta è stata formulata, non è possibile accedere alla documentazione relativa in quanto una semplice riunione di cittadini non è cosa sufficiente a motivare un interesse

Riassunto delle puntate precedenti: l’iniziativa nata dal blog Scandalo Italiano aveva portato a chiedere alle istituzioni un resoconto di come i famosi 45 milioni di Italia.it fossero stati spesi. Una prima risposta aveva lasciato ipotizzare un due di picche in arrivo. La nuova puntata è quella in cui il due di picche viene consegnato in carta bollata direttamente dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie – Ufficio per l’ordinamento giuridico della Società dell’Informazione.

Recita la risposta alla richiesta di accesso alla documentazione: «con riferimento all’istanza del 2 aprile 2007 con cui “Scandaloitaliano”
ha richiesto il rilascio della documentazione attinente la realizzazione del progetto del portale del turismo italia.it, si comunica che, conformemente a quanto espresso dalla Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi di cui all’art.27 della L. n.241/90, l’istanza presentata non possa essere accolta».

Seguono le motivazioni: «la giuriprudenza maggioritaria e l’opinione ormai stabilizzata dalla stessa Commissione si sono consolidati nel senso che il diritto di accesso […] non configura una sorta di azione popolare diretta a consentire un generalizzato controllo dell’attività della Pubblica Amministrazione, ma deve correlarsi ad un interesse qualificato che giustifichi la cognizione di determinati documenti. Nel caso di specie, non si è rilevato un interesse diretto, concreto, attuale, corrispondente ad una situazione giuridicamente tutelata e collegata ai documenti ai quali è chiesto l’accesso […]».

La sensazione che trapela dalle ultime righe della risposta firmata dal Capo Dipartimento Ciro Esposito è quella per cui l’accesso alla documentazione non sia formalmente vietata, ma se ne chieda una formulazione strutturata sotto la forma di una entità specifica non figurata in una semplice aggregazione di persone non formalizzata: «la posizione legittimante l’accesso è costituita da una posizione giuridicamente rilevante e dal collegamento qualificato tra questa posizione sostanziale e la documentazione di cui si pretende la conoscenza […], posizione sostanziale non individuabile nell’aggregazione spontanea “Scandaloitaliano”, dal momento che la semplice riunione di soggetti non legittimati all’accesso non può creare ex se la prescritta legittimazione in capo alla riunione stessa».

Richiesta respinta al mittente. Senza incassare venti mila lire, si torna comunque al “Via”.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti