La Polonia rinuncia al 5G di Huawei? C'è l'ipotesi

Nuove misure di sicurezza potrebbero impedire a Huawei di vendere hardware di rete in Polonia, per il lancio del network nazionale 5G.
Nuove misure di sicurezza potrebbero impedire a Huawei di vendere hardware di rete in Polonia, per il lancio del network nazionale 5G.

Nonostante la questione tra gli Stati Uniti e Huawei potrebbe rientrare presto, con l’avvio di nuovi negoziati per l’ottenimento delle licenze, c’è chi nutre ancora forti dubbi circa le infrastrutture 5G della multinazionale cinese.

La Polonia ha proposto di rafforzare i propri standard di sicurezza informatica e potrebbe quindi vietare determinati prodotti o fornitori dalla creazione di moduli chiave, fondamentali, per la futura rete nazionale del 5G. Si tratta solo di una proposta, è vero, che però segue un trend ancora non smorzato, quando si parla di network uso della massa. La proposta, inviata alla Commissione europea il 15 luglio, arriva dopo una serie di valutazioni condotte dagli stati europei nel merito della possibilità che le attrezzature prodotte da Huawei possano rappresentare una minaccia per la sicurezza dei paesi.

Huawei sta affrontando un’intensa procedura internazionale in seguito alle accuse degli Stati Uniti secondo cui le implementazioni di comunicazioni sarebbero utilizzate per avvantaggiare operazioni di spionaggio del governo cinese. La società afferma che la sua tecnologia non comporta alcun tipo di rischio ma tant’è: qualcuno non si fida.

Le parole del ministero non suggeriscono che la Polonia abbia o voglia di certo bandire Huawei dal lancio del 5G, ma sono un buon suggerimento su ciò che parte del governo vorrebbe. Entro l’ultimo trimestre del 2019, la Polonia prevede di introdurre requisiti per utilizzare solo le attrezzature fornite da aziende affidabili, con il probabile obbligo di diversificare i fornitori, almeno nelle aree chiave della rete.

La nazione ha anche affermato di essere favorevole all’introduzione di un sistema di certificazione europea per le apparecchiature 5G, così da essere certa di usare solo hardware legittimo e controllato, sin dal principio. Ad aprile, il vice ministro digitale incaricato della sicurezza informatica, aveva detto alla Reuters che Varsavia stava prendendo in considerazione l’innalzamento degli standard di sicurezza e la definizione di restrizioni per le reti di quinta generazione.

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