Proteggere la reputazione su Google

Google oltre ad essere un potente motore di ricerca è diventato, col tempo, un mezzo per trovare informazioni riguardo a persone, aziende e brand da parte di utenti i quali, acquisendo gli output dettati dal motore, possono generare un proprio livello di reputazione.

Parliamo di Brand, se il motore restituisce risultati compromettenti per l’oggetto di ricerca, la reputazione in essere calerà mentre se nelle prime posizioni ci saranno risultati positivi ovviamente capiterà il contrario di quanto affermato poco fa.

Un buon post di marketingpilgrim.com da consigli su come è possibile proteggere il proprio brand online da informazioni malevoli, e nei “10 step” c’è la contromossa a potenziali danni inflitti dai competitor.

Essere primi su Google con il nome del proprio marchio è la base per difendere il proprio operato:

  1. Registrare il nome a dominio con il proprio brand e/o nome della società nelle varie estensioni possibili;
  2. Aprire un blog seppur solo orientato alla vendita del prodotto associato al brand;
  3. In caso di sito web aziendale è consigliato attivare un sotto dominio con il nome del brand;
  4. Aprire un profilo sui vari social network presenti in Rete;
  5. Aprire un social network proprietario orientato alla natura del prodotto commercializzato;
  6. Attivare un account professionale su LinkedIn e incrementare il proprio network;
  7. Avviare una politica di condivisione di foto con Flickr;
  8. Attivare un account su Naymz, un servizio gratuito che permette di avere una pagina personale posizionata su Google per chiavi relative al proprio nome e cognome o brand;
  9. Attivare uno spazio wiki su Wetpaint, un servizio che permette di creare e condividere un contenuto pubblico;
  10. Impostare una pagina gratuita web dal servizio di Google, pages.google.com

Condivido alcuni punti ma ne escludo altrettanti come ad esempio l’utilizzo di Naymz, un servizio poco proficuo seppur gratuito.

Per avere un buon posizionamento sul web con il proprio nome o come in questo caso con il marchio proprietario è giusto anche affidarsi ad esperti di comunicazione che possono aiutare la propria azienda a scalare le SERP per keyword “proprietarie”.

Personalmente vedo la “protezione del brand” come uno strumento marketing comunicativo di alto livello, non è una cosa semplice e bisogna sapere come muoversi per non dare ai propri concorrenti spazio favorevole ad un “attacco mediatico“.

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