Respinto ancora l'appello di eBay

Il principale sito d'aste al mondo ha visto ancora una volta respinta la sua richiesta d'appello contro la decisione del giudice che ha decretato come la funzione Buy It Now violi un brevetto di MercExchange
Il principale sito d'aste al mondo ha visto ancora una volta respinta la sua richiesta d'appello contro la decisione del giudice che ha decretato come la funzione Buy It Now violi un brevetto di MercExchange

È stata respinta l’istanza di appello che eBay ha presentato dopo aver perso la causa contro MercExchange per l’utilizzo della funzione Buy it Now, cioè il modo in cui aveva organizzato il suo sistema di vendita ad un prezzo fisso invece che su asta. Ora eBay dovrà pagare 30 milioni di dollari.

Nel 2003 Jerome Friedman, giudice del distretto di Norfolk in Virginia, aveva stabilito che eBay doveva risarcire MercExchange ma che avrebbe potuto continuare ad utilizzare il sistema in questione. Eppure il sito d’aste più importante del mondo non si era arreso ed era subito ricorso in appello, appello che è stato respinto ieri per motivi procedurali. Anzi, ora MercExchange chiede anche un risarcimento per le spese processuali che ha dovuto sostenere nei 3 anni, oltre al risarcimento per l’uso indebito di un sistema di vendita da loro brevettato che, sempre secondo l’opinione dell’accusa, sarebbe responsabile per il 39% dei guadagni di eBay.

Eppure la causa iniziata nel 2001 fu un importante punto di svolta nel settore delle dispute legali sui brevetti poichè stabilì che, nonostante la ragione fosse dalla parte di MercExchange, i detentori del brevetto non possono sempre impedire che le loro invenzioni siano usate da terzi.

Ma eBay non si arrende: «Intendiamo appellarci alla decisione del giudice in merito ai problemi di procedura e siamo sicuri che la corte vorrà ascoltare le nostre motivazioni» è il secco comunicato stampa del sito d’aste che fa da rovescio della medaglia alla trionfante dichiarazione degli avversari: «Un’altra importante pietra miliare nella battaglia per la difesa dei nostri diritti e brevetti».

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