Saranno pubblici i registri di ICANN

Una sentenza della Corte Superiore di Los Angeles consentirà a Karl Auerbach, membro "at large" per il Nord America del consiglio d'amministrazione di ICANN, di accedere ai documenti contabili dell'Ente.
Una sentenza della Corte Superiore di Los Angeles consentirà a Karl Auerbach, membro "at large" per il Nord America del consiglio d'amministrazione di ICANN, di accedere ai documenti contabili dell'Ente.

Karl
Auerbach dunque ha avuto ragione, o se non altro si è aggiudicato il primo
round di un match che si annuncia lungo ed estenuante. Il giudice della Corte
Superiore della California, Dzintra Janavs, in un’udienza durata un’ora e
mezza, ha stabilito che il membro “at large” per il Nord America del consiglio
d’amministrazione dell’ICANN dovrà avere pieno accesso ai registri dell’organizzazione
e che inoltre potrà rendere pubblico ciò che riterrà opportuno. Il giudice
Janavs in questo caso ha applicato la legge della California, in base alla
quale i membri interni alle organizzazioni no-profit come ICANN hanno “il
pieno diritto di controllare e pubblicare i contenuti di libri, registri
e documenti di ogni tipo in qualsiasi momento.” Nella sostanza l’Ente dovrà
consegnare ad Auerbach, entro il prossimo 9 agosto, tutti i documenti contabili,
che a sua volta potrà pubblicarli non prima di 10 giorni dal momento della
ricezione.

Occorre ricordare che Auerbach si era rivolto alla corte l’anno
scorso, dopo che l’ICANN aveva vincolato il suo accesso ai registri alla
firma di un impegno di riservatezza.
“Possiamo dimostrare di averlo invitato, un anno fa, a venire a vedere qualunque
documento desiderasse”, ha dichiarato Mary Hewitt, portavoce dell’ICANN:
“tutto quello che doveva fare era firmare un accordo dicendo che non li avrebbe
diffusi. Lui ha scelto di non firmare niente”. Una complessa procedura da
osservare dunque, che di fatto avrebbe limitato la possibilità di verificare
i registri dell’organizzazione. “La corte ha giustamente ritenuto che la
procedura di ICANN violava la legge della California,” ha affermato
Jim Tyre, uno degli avvocati di Auerbach. ICANN rivendica “di essere del
tutto aperta e trasparente, quando ai propri direttori viene negato di accedere
alle informazioni finanziarie più elementari”.

“Il tentativo di Auerbach di riformare ICANN non può rappresentare
un pretesto per limitare il suo ruolo di direttore” ha commentato Cindy Cohn,
avvocato della Electronic Frontier Foundation (EFF), che ha pienamente sostenuto
le tesi di Auerbach.

Auerbach è infatti fermamente convinto che l’ICANN debba necessariamente
aprirsi ad una rinnovata fase di trasparenza e soprattutto di partecipazione
democratica, sulla scia dell’idea di elezione diretta (“at large membership”),
mediante la quale verrebbero ammessi al suo interno anche consiglieri non
statunitensi. Tutto questo però è stato praticamente messo in discussione
con l’ultimo progetto di riforma.
Infatti la proposta avanzata dal presidente Lynn accantona l’idea dell’elezione
diretta: due terzi dei componenti del consiglio verrebbero scelti direttamente
da un comitato (Nominating Committee) composto da tecnici, accademici e uomini
d’affari, e gli altri dovrebbero essere nominati dai governi nazionali. In
seguito a questa proposta, e alle polemiche che ha sollevato, alcuni consiglieri
dell’ICANN avevano formulato una ulteriore proposta di riforma che corregge la prima, ma che nella sostanza ne mantiene in piedi la policy.

Ma le critiche all’ICANN non si esuriscono qui. Infatti oltre alle
accuse di scarsa partecipazione democratica, ne sono piovute anche alcune
riguardo alla sua inefficienza, in particolare mosse, in una lettera
aperta, dal senatore Conrad Burns, che ha definito l’ICANN un ente governativo
sostanzialmente inutile, chiedendone il commissariamento

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