Se l'iPod trema, Apple cade

Un leggero calo previsto nelle vendite degli iPod ha fatto tremare nelle ultime ore il titolo Apple. I timori sono quelli di un rallentamento della crescita dovuta alle minacce dell'Argo di Microsoft. A breve tornerà però in auge il traino Mac
Un leggero calo previsto nelle vendite degli iPod ha fatto tremare nelle ultime ore il titolo Apple. I timori sono quelli di un rallentamento della crescita dovuta alle minacce dell'Argo di Microsoft. A breve tornerà però in auge il traino Mac

L’andamento sul mercato dell’iPod potrebbe non essere buono come auspicato; l’offensiva diretta di Microsoft nel settore dei player musicali e dei music store potrebbe essere di pesante intralcio ai futuri progetti del gruppo; i risultati della trimestrale potrebbero non essere quelli attesi. Su queste considerazioni si è basato il trend di vendita che ha coinvolto il titolo Apple portandolo in una sola giornata a perdere quasi il 5% del proprio valore assestandosi poco sopra quota 53 dollari per azione, con una perdita nell’ultima seduta di oltre 2 euro sul titolo (in una giornata peraltro pesante per tutto Wall Street a causa di una congiuntura in cui anche Microsoft stava pagando il ribasso causato dalle decisioni provenienti da Bruxelles).

A scatenare il ribasso è una stima di Robert Semple di Credit Suisse. Secondo l’analista, il gruppo di Cupertino vedrà al ribasso i propri introiti rispetto alle stime precedenti passando da 4.9 miliardi di dollari ad una cifra compresa tra 4.6 e 4.8 miliardi (da 52 a 50 centesimi per azione). Il momento potrebbe però essere solo una necessaria quanto temporanea fase di passaggio: nel periodo autunnale è previsto un radicale aggiornamento dell’offerta e dei listini e, in attesa dell’Argo di Microsoft (o “Zune” che dir si voglia), l’iPod potrebbe nuovamente tornare a trainare il titolo a Wall Street.

Non solo iPod: nella seconda fase dell’anno si completerà la transizione a Intel ed anche il settore Mac dovrebbe ricominciare a segnare risultati particolarmente positivi per il gruppo (e, di riflesso, per il titolo). La caduta potrebbe dunque essere meno grave di quanto non abbia fotografato la giornata di ieri a Wall Street, ove il titolo è da tempo visto come deprezzato rispetto al reale valore dello stock. Il momento della verità è quello dei prossimi sei mesi: se rimane confermato l’arrivo di Argo per il periodo natalizio, sarà a Dicembre che potrà essere concretamente soppesato il valore dello stock sulla base di quanto Apple è riuscita a conquistare mentre la concorrenza latitava.

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