Sea Watch, falso account di Rackete chiede soldi

Si sta diffondendo la richiesta di soldi pervenuta dalla capitana Carola Rackete della Sea Watch 3 attraverso un account Twitter, risultato poi falso.
Sea Watch, falso account di Rackete chiede soldi
Si sta diffondendo la richiesta di soldi pervenuta dalla capitana Carola Rackete della Sea Watch 3 attraverso un account Twitter, risultato poi falso.

Mentre si continua a discutere sulla coraggiosa decisione della comandante Carola Rackete della Sea Watch 3 che intende mettere in salvo a Lampedusa 42 vite umane, ecco che su Twitter è spuntato un suo presunto account che chiedeva soldi agli utenti approfittando della situazione.

È subito giunta una dichiarazione della ONG tedesca, pubblicata in tutte le lingue, proprio per specificare che la comandante della Sea Watch 3 “non ha un account Twitter personale” e quindi si deduce che la raccolta fondi apparsa in rete è un falso.

La ONG infatti nella nota ha specificato “La nostra comandante Carola NON ha un account Twitter personale. In questo momento stanno comparendo alcuni account fake con raccolte fondi non di #SeaWatch“.

La decisione della comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, di entrare nelle acque territoriali italiane nella giornata di mercoledì 26 giugno, nonostante il divieto del Viminale e la rabbia di Matteo Salvini, è stata presa per “portare in salvo” i 42 migranti a bordo ormai stremati. Da quel momento in rete si susseguono commenti di qualsiasi genere e addirittura su Twitter sono comparsi gli account fake della capitana per lanciare una raccolta fondi. Probabilmente gli utenti più attenti avranno provveduto a segnalare la presenza e la richiesta degli account fake che nel giro di poche ore sono già stati segnalati.

In realtà una raccolta fondi ufficiale esiste e la sta portando avanti la ONG Sea Watch su Facebook, tramite la quale sono stati raccolti già decine di migliaia di euro. Proprio per questo i falsi account si inseriscono in una discussione che sta accendendo ideologicamente le due parti, con l’obiettivo di truffare persone mosse dalla volontà di aiutare la causa. Bisogna quindi fare molta attenzione, perché fin quando la situazione non si sbloccherà definitivamente potrebbero emergere altri account fasulli che chiedono soldi.

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