Un razzo esploso, nove minuti di volo, sette aeroporti chiusi e milioni di dollari andati letteralmente in fumo. Sono i numeri dell’ultimo fallimento di SpaceX, che ha visto la sua navicella Starship disintegrarsi durante l’ottavo test di volo.
L’azienda aerospaziale di Elon Musk ha registrato un nuovo insuccesso nel suo ambizioso programma di test per i viaggi spaziali verso Luna e Marte. L’incidente ha provocato un’interruzione temporanea del traffico aereo in diversi scali della Florida e una dispersione di detriti spaziali nell’area circostante.
La compagnia ha comunicato attraverso il social network X che il veicolo spaziale ha manifestato criticità energetiche nella sezione posteriore, causando la perdita di alcuni motori Raptor. Le comunicazioni con il razzo si sono interrotte circa 9 minuti e mezzo dopo il lancio, poco prima che il veicolo subisse quello che SpaceX ha definito elegantemente un “rapido disassemblaggio non programmato”.
Per precauzione, la FAA ha disposto il blocco temporaneo dei voli in importanti hub aeroportuali, tra cui Miami e Orlando. I ritardi hanno raggiunto i 45 minuti in alcuni scali, creando disagi significativi al traffico aereo della regione.
SpaceX ha comunque rassicurato che l’incidente è avvenuto all’interno di un corridoio di sicurezza prestabilito e che i detriti spaziali, privi di sostanze tossiche, sono precipitati in zone precedentemente identificate come sicure.
Nonostante il fallimento, l’azienda mantiene un approccio costruttivo, sottolineando come ogni test, anche negativo, fornisca dati preziosi per il miglioramento del programma. È stata avviata un’indagine in collaborazione con la FAA per identificare le cause dell’esplosione razzo e implementare le necessarie modifiche.
Il progetto Starship rimane cruciale sia per le ambizioni interplanetarie di SpaceX che per il programma Artemis della NASA. L’azienda ha istituito una linea dedicata per la segnalazione di eventuali detriti spaziali, mentre prosegue il suo lavoro per realizzare il sogno di Elon Musk di un’umanità multiplanetaria.