Quanto costa un kWh? Quanto si spende tenendo accesa una lampadina per un’ora? Come risparmiare sulla bolletta elettrica? Tutte queste domande implicano una radice comune: la capacità di saper leggere la nuova bolletta elettrica e la piena consapevolezza di come è cambiata la tariffa del kilowattora con la nuova riforma avviata ad inizio 2016. Per sapere come risparmiare, infatti, occorre anzitutto capire come sono conteggiati i consumi e definire quindi una strategia che sappia sfruttare al meglio le opportunità disponibili. E la consapevolezza è fondamentale soprattutto nel momento in cui l’intero sistema paese sta riprogettando il proprio profilo energetico e questa politica economica si trasferisce al mercato proprio tramite le bollette.
Come leggere la bolletta
- La riforma
- Le componenti principali
- La gradualità della riforma: 2016-2018
- Utenze domestiche: le tariffe
- Il canone RAI
Le istruzioni qui indicate valgono per l’utenza domestica a miglior tutela (ENEL). Trattasi di una semplificazione necessaria al fine di rendere quanto meglio comprensibile la materia. Ogni utente avente un contratto con un operatore del mercato libero deve rapportare tali indicazioni a quelli che sono i parametri espressi dall’operatore stesso in fase di commercializzazione del proprio servizio.
La riforma della bolletta
A partire da gennaio 2016 viene introdotta in Italia una riforma radicale voluta dall’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico. La riforma si basa su di un cambiamento formale (un nuovo modo di presentare i dati della bolletta per renderli più chiari e trasparenti) ed uno sostanziale (a mutare è il modo con cui le tariffe sono composte). Ed è soprattutto quest’ultimo a dover interessare i consumatori italiani.
La riforma, introdotta dalla direttiva europea 27/2012 sull’efficienza energetica e recepita in Italia tramite il decreto legislativo n. 102/14, stabilisce il superamento del modello che fino al 2015 componeva il costo dell’elettricità sulla base di un paradigma progressivo (più si consuma, più si paga). Il surplus di costo che imponeva la progressività è ora riassorbito nella componente fissa della tariffa, insomma, facendo in modo che qualunque utente contribuisca in modo equivalente al sostentamento della rete. Questo cambiamento può avere profonde ripercussioni sul modo di concepire i consumi elettrici poiché incoraggia l’utenza domestica e professionale all’adozione di sistemi quali auto elettriche o pompe di calore: l’annullamento della progressività dei costi appiattisce verso il basso il costo del kWh, rendendo questi investimenti più appetibili e convenienti.
Questo il principio alla base della riforma, quindi: maggior equità, diverse proporzioni nella composizione delle tariffe e tutto ciò all’interno di un processo di riforma della durata di tre anni per arrivare a regime nel 2018.
Leggere la bolletta: le componenti principali
I consumi elettrici sono misurati in kilowattora (KWh). Ad incidere sono tanto gli assorbimenti richiesti, quanto il tempo per il quale si prolungano tali assorbimenti. Il costo del KWh non è però fisso (non si può dunque ragionare alla stregua di un prodotto comprato a peso), ma è invece frutto di una somma tra diverse componenti. La caduta del sistema progressivo renderà molto più semplice questo tipo di calcolo, ma occorre comunque conoscerne gli elementi essenziali per capire realmente quanto costa il “proprio” kilowattora sulla base delle “proprie” abitudini di consumo.
Le vecchie componenti sono oggi rimescolate e rimodulate, arrivando ad una nuova definizione del costo del KWh basato sulle seguenti componenti:
Materia energia
Comprende gli importi fatturati relativamente alle diverse attività svolte dal venditore per fornire l’energia elettrica al cliente finale.
Il prezzo è composto da due parti:
- Quota fissa (euro/anno): la parte dovuta per avere un punto di consegna attivo, pur se in assenza di consumi;
- Quota energia (euro/kWh): comprende gli importi da pagare in proporzione ai consumi, con prezzi differenziati in base alla fascia oraria del consumo.
In pratica nella nuova bolletta 2.0 questa componente è la somma dei precedenti prezzo energia, dispacciamento, perequazione, commercializzazione e componente di dispacciamento. All’interno di questa stessa voce è inoltre compreso lo sconto per tutti coloro i quali scelgono di ricevere la bolletta in formato elettronico invece che cartaceo: lo sconto è pari a 6 euro annui.
Trasporto e contatore
Comprende gli importi fatturati per le diverse attività che consentono ai venditori di consegnare ai clienti finali l’energia elettrica.
Il prezzo è composto da tre fattori:
- Quota fissa (euro(anno)
- Quota potenza (euro/kW/anno)
- Quota energia (euro/kWh)
In pratica le nuove tariffe racchiudono all’interno di questa componente quelle che in precedenza erano le tariffe di trasporto, distribuzione e misura.
Oneri di sistema
Comprende gli importi fatturati per la copertura di costi relativi ad attività di interesse generale per il sistema elettrico, che vengono pagati da tutti i clienti finali del servizio elettrico.
Trattasi di una componente variabile, potenzialmente modificabile ogni singolo trimestre sulla base del fabbisogno per la copertura degli oneri. All’interno di questa componente si celano molti fattori quali oneri nucleari, incentivi alle fonti rinnovabili, agevolazioni per il settore ferroviario, ricerca di sistema, agevolazioni delle industrie energivore, oneri per il bonus elettrico, imprese elettriche minori, promozione dell’efficienza energetica e contributi dedicati agli enti locali ospitanti impianti nucleari.
Altre componenti
La bolletta 2.0 arriva alla computazione definitiva del dovuto snocciolando altre voci incidenti sul calcolo totale:
- Ricalcolo: «questa voce è presente solo nelle bollette in cui vengono ricalcolati importi già pagati in bollette precedenti, a causa di una modifica dei consumi o di una modifica dei prezzi applicati»;
- Altre partite: «Questa voce è presente solo nelle bollette in cui vengono addebitati o accreditati importi diversi da quelli inclusi nelle altre voci di spesa» (interessi di mora, depositi cauzionali, contributi di allacciamento);
- Bonus sociale: tale voce compare soltanto ai clienti che dimostrano di averne diritto. La nuova formulazione delle tariffe, che in fase di applicazione potrebbe andare a pesare su utenze virtuose, prevede altresì una estensione del bonus a vantaggio di famiglie o utenti bisognosi (per motivi economici o di salute). Tutti i dettagli per potervi accede nell’apposita pagina istituita dall’Autorità per l’Energia.
- Imposte, ossia IVA e accise.
Utenze domestiche: le tariffe
Le tariffe relative alle varie componenti sono diversificate in base al tipo di potenza impegnata, in base al fatto che l’utenza sia relativa ad una casa in cui si ha o meno la residenza ed in base alla fascia oraria di fruizione del consumo (la “fascia 1” è dalle 8 alle 19 nei giorni dal lunedì al venerdì, escluse le festività nazionali; la “fascia 23” è dalle 19 alle 8 nei giorni dal lunedi al venerdì e tutte le ore dei giorni di sabato, domenica e festività nazionali). Queste tre componenti consentono di comporre il seguente schema, sul quale ognuno può calcolare il prezzo finale dei kWh consumati:
- Abitazioni di residenza anagrafica con potenza impegnata fino a 3 kW
- Abitazioni di residenza anagrafica con potenza impegnata superiore a 3 kW o abitazioni diverse dalla residenza anagrafica
- Abitazioni di residenza anagrafica con pompe di calore elettriche come unico sistema di riscaldamento
La gradualità della riforma: 2016-2018
La riforma entra in vigore in modo progressivo, con il fine di arrivare ad una adozione completa a partire dal 2018. In particolare:
- Dal 1 gennaio 2016 la progressività viene smorzata a livello di costi dei servizi di rete attraverso un primo intervento; viene inoltre avviata la comunicazione relativa ai valori di potenza massima prelevata, in favore di una maggior trasparenza e per garantire ad ognuno la possibilità di scegliere il proprio livello ottimale;
- Dal 1 gennaio 2017 «ci sarà la piena applicazione della tariffa non progressiva per i servizi di rete e verrà effettuato il primo intervento anche sulla tariffa per gli oneri di sistema, in modo da diminuire l’effetto di progressività e limitare a 2 il numero di scaglioni di consumo annuo»; i consumatori potranno inoltre iniziare a scegliere il proprio profilo migliore agendo sull’impegno di potenza dopo aver potuto monitorare le proprie abitudini di consumo per un anno intero;
- Dal 1 gennaio 2018 la riforma sarà a regime, eliminando in toto il piano per le tariffazioni progressive e adottando in pieno il nuovo meccanismo suggerito dall’UE e messo in atto in Italia attraverso l’apposita riforma.
Il canone RAI
Come noto, a partire dal 2016 anche il Canone RAI sarà dovuto allo Stato tramite le bollette dell’energia elettrica. Questa voce non è in alcun modo collegata ai consumi, ma si tratta di un meccanismo che aggrega il costo dell’energia alla tassa sul possesso di un televisore. Lo scopo è chiaro e dichiarato: abbattere l’evasione del Canone RAI per fare in modo che si paghi tutti e meno.
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