Firefox OS

Annunciato nel luglio 2011, Firefox OS, nome in codice Boot to Gecko, è un sistema operativo mobile basato completamente su standard web open source. Rappresenta attualmente il diretto concorrente di Android sul mercato dei dispositivi economici. Come la piattaforma di Google, anche Firefox OS utilizza un kernel Linux, ma sono state sviluppate nuove API che permettono di realizzare applicazioni in HTML5, in grado di garantire prestazioni simili alle app native. All’inizio di dicembre 2015, Mozilla ha annunciato la fine del sistema operativo: Firefox OS 2.6 sarà l’ultima versione.

Annunciato nel luglio 2011, Firefox OS, nome in codice Boot to Gecko, è un sistema operativo mobile basato completamente su standard web open source. Rappresenta attualmente il diretto concorrente di Android sul mercato dei dispositivi economici. Come la piattaforma di Google, anche Firefox OS utilizza un kernel Linux, ma sono state sviluppate nuove API che permettono di realizzare applicazioni in HTML5, in grado di garantire prestazioni simili alle app native. All’inizio di dicembre 2015, Mozilla ha annunciato la fine del sistema operativo: Firefox OS 2.6 sarà l’ultima versione.

«Costruire un completo sistema operativo per il web aperto, in grado di chiudere il gap che impedisce agli sviluppatori di realizzare applicazioni web identiche alle app native sviluppate per Android, iOS e Windows Phone». Con queste parole, il 25 luglio 2011, Mozilla ha presentato Boot to Gecko (B2G), un sistema operativo open source per smartphone e tablet basato interamente su tecnologie web standard, in particolare HTML5 e JavaScript. Un anno dopo, l’azienda ha annunciato il nome commerciale del prodotto: Firefox OS. Il target del sistema operativo sono i dispositivi a basso costo, venduti sopratutto nei paesi emergenti, dove Android è il leader incontrastato.

Requisiti hardware e architettura

Firefox OS non utilizza nessuna tecnologia proprietaria. L’interfaccia utente e le applicazioni sono semplicemente pagine web realizzate in HTML5. Tutti i recenti dispositivi mobile possono installare il sistema operativo Mozilla. I requisiti hardware, infatti, sono entry level. L’unico vincolo è una CPU ARMv6, ma per sfruttare le funzionalità di Firefox OS sono consigliati una GPU Adreno 200, WiFi, 3G, GPS, accelerometro, sensori di luminosità e prossimità. Sono necessari inoltre i pulsanti home e power, e il bilanciere del volume.

L’architettura software di Firefox OS prevede tre layer: Gonk, Gecko e Gaia. Gonk è il livello più basso ed è costituito dal kernel Linux e dall’hardware abstration layer (HAL). Gecko è l’application runtime e supporta i tre standard web HTML5, CSS e JavaScript. È noto per essere il motore di rendering del browser Firefox. In questo livello si trovano le web API usate dagli sviluppatori per accedere ai componenti dei dispositivi. Gaia, infine, è l’interfaccia utente del sistema operativo e controlla tutto ciò che viene mostrato sullo schermo (lock screen, home screen, le app preinstallate e le app di terze parti).

Tutti gli smartphone Firefox OS

All’inizio del 2013 Mozilla ha presentato i primi due smartphone basati su Firefox OS: Keon e Peak. Si tratta di terminali realizzati dal produttore spagnolo Geeksphone, destinati inizialmente solo agli sviluppatori, ma successivamente venduti anche online rispettivamente a 110 e 179 euro.

Al Mobile World Congress 2013 è avvenuta la presentazione al pubblico di Firefox OS. In quell’occasione, Mozilla ha mostrato i primi smartphone destinati alla vendita e contestualmente ha annunciato i nomi degli operatori telefonici che hanno sottoscritto un accordo per la distribuzione dei terminali. L’Alcatel One Touch Fire e lo ZTE Open sono in vendita dall’inizio di luglio in Spagna e Polonia con Telefonica e Deutsche Telekom. Geeksphone ha pianificato il lancio di un nuovo modello Peak+, simile al precedente, ma con il doppio di RAM (1 GB invece di 512 MB). Altri due partner di Mozilla sono LG e Huawei, che dovrebbero presentare i loro device tra fine 2013 e inizio 2014.

Firefox OS in Italia

Dall’inizio di dicembre 2013 è disponibile anche nel nostro paese l’Alcatel One Touch Fire, uno smartphone entry-level con display da 3,5 pollici, processore da 1 GHz, 256 MB di RAM, 512 MB di memoria per l’archiviazione dei dati (espandibile tramite microSD fino a 32 GB) e una fotocamera con sensore da 3,2 Megapixel. Supporta la connettività WiFi, Bluetooth 3.0, GPS, radio e UMTS, e integra una batteria rimovibile da 1.400 mAh. Acquistando il dispositivo si otterrà anche in regalo una scheda microSD da 2 GB. Il prezzo è 79,90 euro.

Funzionalità e applicazioni

Firefox OS integra tutte le tipiche feature di un moderno sistema operativo mobile. Sono supportate le classiche gesture di un dispositivo touch, così come notifiche, transizioni e animazioni. Oltre al browser Firefox, sono presenti la ricerca adattativa, la rubrica, la radio FM e le mappe stradali (basate sulla tecnologia Nokia HERE). Tra le app preinstallate ci sono un video player, un music player, un archivio per le foto, un calendario e un client email. L’utente può scaricare applicazioni di terze parti, ad esempio Facebook e Twitter, dal Firefox Marketplace. Attualmente sullo store digitale sono disponibili solo app gratuite, ma Mozilla introdurrà presto anche un sistema di pagamento online.

A fine agosto 2013 l’azienda ha annunciato un aggiornamento per il Marketplace che semplificherà il modo in cui viene effettuata la ricerca delle app. L’obiettivo è usare il concetto dei feed per aggiungere funzionalità social e mostrare all’utente i contenuti più adatti alle sue preferenze.

L’alternativa open

Firefox OS si presenta sul mercato con una vocazione, una natura ed una ambizione peculiari: il sistema operativo sarà l’unico veramente “open”, candidandosi pertanto a divenire una autentica alternativa ai sistemi proprietari sotto ogni punto di vista. Il mercato è oggi dominato dal duopolio Android/iOS, contro il quale sta giocando le sue carte Windows Phone ed in un contesto in cui BlackBerry OS sta perdendo le sue ultime chance. Il quadro è comunque saturo di proposte proprietarie, alle quali Mozilla oppone ora una proposta per molti versi rivoluzionaria.

Mozilla è il candidato ideale per poter portare avanti una proposta simile: la community è forte, il contatto con gli sviluppatori è già vivo e la bandiera Firefox è un vessillo fondamentale per far conoscere il progetto. Firefox OS ha dunque grandi ambizioni: parte in sordina, in qualità di ennesimo incomodo nella corsa al mobile, ma correrà una corsa a sé forte degli ideali e delle diversità con cui potrà nutrire la propria offerta.

Firefox OS: roadmap e sviluppi futuri

Mozilla ha pianificato una roadmap molto aggressiva. Le patch di sicurezza verranno rilasciate ogni sei settimane, mentre un update più corposo (feature release), che introdurrà nuove funzionalità, verrà distribuito ogni tre mesi. La versione attuale di Firefox OS, per gli smartphone in commercio, è la 1.0.1. I modelli Keon e Peak per gli sviluppatori hanno già ricevuto Firefox OS 1.1 che risolve diversi bug e velocizza l’avvio del sistema operativo. Dal 9 ottobre 2013, questa versione è disponibile anche su ZTE Open e Alcatel One Touch Fire.

Durante il CES 2014 di Las Vegas, Mozilla ha annunciato che Firefox OS verrà installato anche sulle future smart TV di Panasonic. È stato inoltre avviato lo sviluppo di una versione per tablet. VIA ha presentato due prodotti desktop (una scheda madre e un PC completo) basati sul sistema operativo open source. ZTE infine porterà sul mercato altri due smartphone, denominati Open II e Open C.

Al Mobile World Congress 2014, Mozilla ha svelato le novità che verranno integrate in Firefox OS. In arrivo anche sei smartphone e un tablet da Alcatel, ZTE e Spreadtrum. Cresce inoltre il numero di operatori e di paesi in cui saranno in vendita i dispositivi con il sistema operativo open source.

All’inizio di dicembre 2015, Mozilla ha comunicato che il sistema operativo non verrà più sviluppato per smartphone (Firefox OS 2.6 sarà l’ultima versione). La piattaforma continuerà ad essere utilizzata sui dispositivi per la Internet of Things.

Ultimo aggiornamento: 07 marzo 2016

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