Sta arrivando una tempesta solare doppia: cosa rischiamo davvero

Le prossime 48 ore potrebbero regalare spettacoli celesti unici ma anche problemi ai sistemi satellitari e alle comunicazioni. Ecco cosa sta succedendo.
Le prossime 48 ore potrebbero regalare spettacoli celesti unici ma anche problemi ai sistemi satellitari e alle comunicazioni. Ecco cosa sta succedendo.
Sta arrivando una tempesta solare doppia: cosa rischiamo davvero

Un nuovo allarme arriva dal cielo e promette di trasformare il nostro pianeta in un palcoscenico di fenomeni straordinari: nelle prossime ore, la Terra sarà interessata da un doppio evento solare, con possibili tempeste geomagnetiche e spettacolari manifestazioni di aurora boreale anche a latitudini insolitamente basse. Si tratta di un’occasione rara che cattura l’attenzione sia degli scienziati che degli appassionati di osservazioni celesti, ma che impone anche cautela a chi si occupa di infrastrutture tecnologiche.

Secondo le previsioni diramate dalla NOAA e da altri centri di monitoraggio internazionale, una potente CME (espulsione di massa coronale) è stata scagliata dalla nostra stella verso la Terra, accompagnata da un flusso di vento solare ad alta velocità. Gli effetti di questa doppia ondata sono attesi entro le prossime 24-48 ore e potrebbero protrarsi fino al 30 ottobre, dando vita a una serie di fenomeni che uniscono bellezza e rischio tecnologico.

Le tempeste geomagnetiche previste rientrano nella classificazione G1-G2, considerate di bassa o moderata intensità in una scala che arriva fino a G5. Tuttavia, gli esperti sottolineano che anche eventi di questa portata possono avere ripercussioni tangibili: interferenze temporanee a satelliti, disturbi nelle comunicazioni radio e, in casi specifici, impatti sulle reti elettriche più sensibili. Proprio per questo, gli operatori di sistemi critici stanno attivando procedure di prevenzione e monitoraggio continuo.

L’origine di questo fenomeno è legata alla complessa attività della nostra stella. Il vento solare, un flusso costante di particelle cariche provenienti dalla corona solare, questa volta sarà anticipato da una nube di plasma magnetizzato, la CME, che ha preso il via da una recente eruzione solare. Quando queste particelle incontrano il campo magnetico terrestre, danno vita allo spettacolo dell’aurora boreale, ma allo stesso tempo possono interferire con i sistemi elettronici sia in orbita che a terra.

Non è la prima volta che il 2024 ci mette di fronte a eventi solari di grande rilievo: solo quest’anno si sono registrate tempeste di classe G4 e addirittura G5, rare e potenti, che hanno messo in evidenza la vulnerabilità delle infrastrutture tecnologiche alle improvvise variazioni dell’attività solare. Il ciclo solare attuale, il numero 25, si sta rivelando più intenso di quanto previsto inizialmente dagli scienziati, e la comunità scientifica sta lavorando per affinare i modelli previsionali e rafforzare la resilienza delle tecnologie spaziali.

Per la popolazione generale, la buona notizia è che non ci sono rischi per la salute. Al contrario, si apre una finestra di osservazione unica: gli appassionati di fotografia e astronomia nelle regioni settentrionali potrebbero assistere a aurore boreali particolarmente vivide, che in condizioni favorevoli potrebbero colorare il cielo anche a latitudini più meridionali del solito. L’invito è quello di monitorare i canali ufficiali per non perdere l’occasione di ammirare questi straordinari giochi di luce.

Nel frattempo, chi gestisce satelliti, comunicazioni radio e reti elettriche è in stato di allerta: le anomalie temporanee nei segnali, le fluttuazioni nelle comunicazioni a onde corte e le correnti indotte nelle reti sono tutte eventualità che vengono seguite con attenzione. L’obiettivo è ridurre al minimo i disagi e garantire la continuità dei servizi essenziali, anche durante le fasi più intense delle tempeste geomagnetiche.

Dal punto di vista scientifico, ogni evento di questo tipo rappresenta una preziosa opportunità di studio. Le tempeste in arrivo consentiranno di raccogliere dati utili per migliorare le previsioni e sviluppare tecnologie più resistenti alle variazioni solari. Tuttavia, gli esperti ricordano che l’accuratezza delle previsioni sulle tempeste geomagnetiche rimane elevata solo a pochi giorni dall’evento, rendendo indispensabile una costante attenzione alle segnalazioni degli enti preposti come la NOAA.

Con il picco del ciclo solare previsto per il 2025, fenomeni come quelli attesi nei prossimi giorni potrebbero diventare più frequenti e intensi. Per chi ama scrutare il cielo, è il momento di preparare le fotocamere e restare aggiornati: il cielo notturno potrebbe offrire spettacoli di rara bellezza, regalando emozioni e suggestioni che solo la natura sa offrire.

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