StartupBus: le idee diventano realtà

Tra Firenze e Milano le idee devono diventare realtà, perché dopo Treviso non ci sarà più tempo a sufficienza: cronache dallo StartupBus Italia 2014.
Tra Firenze e Milano le idee devono diventare realtà, perché dopo Treviso non ci sarà più tempo a sufficienza: cronache dallo StartupBus Italia 2014.

La strada tra Firenze e Milano, con la tappa intermedia di Bologna a dare ulteriore propulsione al tutto, sarà ricordata probabilmente dagli startupper dello StartupBus Italia come uno dei momenti di maggior accelerazione dell’intero percorso. Le ultime lavate di capo piovute sulle idee e sui team, infatti, hanno con ogni evidenza smosso le acque, consentendo ai partecipanti di mettere da parte le difficoltà per focalizzare meglio l’obiettivo e la direzione da intraprendere.

Perché di difficoltà ce ne sono state molte e spesso il problema è anzitutto individuale: persone introverse da sbloccare, persone estroverse da imbrigliare, alchimie di gruppo non sempre automatiche ed altro ancora. A tutto ciò si aggiunge l’imposizione temporale di progetti che devono andare in porto prima di Milano, dove la presentazione con Fluentify e il premio Ford Italia rappresentano i primi “traguardi volanti” che costituiranno il primo punto fermo sulla strada verso la meta.

Idee in costruzione

Ma proprio tra Firenze e Milano i meccanismi hanno iniziato a girare come necessario e come il Liquid Network previsto dalla Fabbrica delle Lampadine aveva previsto fin dalla partenza: sui vetri sono comparsi i primi post-it colorati che focalizzano ruoli e obiettivi; i computer hanno sostituito il dibattito, evidenziando in modo tangibile lo switch tra la fase progettuale e quella realizzativa; i primi domini sono stati registrati e le prime pagine Facebook aperte (ed animate).

L’avvicinarsi della meta, la concretizzazione degli obiettivi e le migliori dinamiche di gruppo hanno cambiato il clima attorno al bus: la concentrazione ha spazzato il sonno dopo i lavori forzati delle ultime ore ed i chilometri antecedenti l’arrivo a Milano sono già stati dedicati ai pitch con cui le presentazioni saranno messe in mostra per la prima volta in pubblico.

Volti provati dal sonno, dopo notti occupate dal lavoro di sviluppo, non lasciano comunque spazio ad alcun rallentamento: i pc rimangono accesi, la connessione salta a mano a mano che lo StartupBus attraversa l’Appennino e le idee trovano tutta la loro concretezza dopo troppi chilometri passati a capire quali parti fossero sostenibili, quali impossibili e quali inopportune. Senza le tappe intermedie che hanno strutturato il metodo, e senza l’assistenza degli organizzatori che incanalano le energie delle diverse squadre, nulla di tutto ciò sarebbe stato possibile in così poco tempo.

Il resto lo devono mettere i singoli partecipanti: la capacità di problem solving è uno degli elementi fondamentali che i singoli devono mettere a disposizione delle squadre, poiché soltanto superando gli ostacoli incontrati sul percorso sarà possibile arrivare alla meta meglio di tutti gli altri per volare poi in Silicon Valley,

Gli ostacoli sono quelle cose spaventose che vedi quando togli gli occhi dalla meta

Henry Ford

Il primo tempo sta per terminare ed il secondo va ad iniziare: chi avrà rammarici da portare in valigia, avrà meno spazio per i sogni e le opportunità. Il momento delle scelte è tra Firenze e Milano, perché a Treviso sarà ormai troppo tardi.

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