Sua maestà il CD regna ancora nella musica

Per la maggior parte degli italiani, acquistare musica significa ancora comprare un CD. Lo rivela chiaramente l’ultimo rapporto sulle vendite nel 2007 diramato qualche settimana fa dalla Federazione industria musicale italiana. L’indagine nel mondo della musica “in vendita” è stato affidato alla società di consulenza Deloitte, che ha fornito dati interessati sugli usi e costumi dei musicofili italiani.

Il valore complessivo del mercato musicale italiano ha superato, nel 2007, i 200 milioni di Euro. La maggior parte degli acquisti ha riguardato l’oggetto materiale, ovvero il compact disc, che risulta essere il supporto più venduto con il 93,7% sull’intero mercato. Nonostante ciò, i CD sono in calo costante e verticale. Mentre nel 2000 si vendevano circa 48 milioni di compact disc, nel 2007 si è giunti al record negativo di “appena” 23 milioni di CD.

Anche se occupa ancora una percentuale marginale sulle vendite complessive, appena il 2,72%, la musica scaricata online è il settore destinato a colmare il vuoto lasciato dalla riduzione dei CD. Il trend di crescita del fatturato della musica scaricata da Internet nel corso degli ultimi due anni conferma proprio questa tendenza. Il secondo semestre del 2005 si è concluso con un volume di vendite pari a circa 1,4 milioni di Euro, cifra che è raddoppiata in un anno, portandosi ai 2,8 milioni di Euro del secondo semestre dell’anno appena passato.

Il rapporto della FIMI evidenzia anche come il settore mobile sia in moderata crescita e costituisca ormai il 3,57% dell’intero mercato musicale italiano. Estremamente marginale è, invece, lo streaming fermo appena allo 0,01%. Agli italiani la musica piace “possederla”. I dati forniti non tengono naturalmente conto della musica non fatturata, ovvero del download non autorizzato di file musicali dalla Rete.

Ora tocca a voi. Come vi ponete nei confronti della musica? Siete ancora affezionati all’oggetto CD o siete passati ai più pratici file musicali?

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