Terremoto in Centro Italia: come usare la Rete

Un sisma molto forte ha colpito il Centro Italia, in particolare il rietino e l'Umbria e le Marche; i social sono uno strumento utile, con buon senso.
Un sisma molto forte ha colpito il Centro Italia, in particolare il rietino e l'Umbria e le Marche; i social sono uno strumento utile, con buon senso.

Un sisma di magnitudo 6.0 è stato registrato stanotte alle 3:36 con epicentro vicino Accumoli, in provincia di Rieti, scatenato dalla faglia estensiva dell’Appennino a soli 4 chilometri di profondità. I danni peggiori di un terremoto che si è fatto sentire in tre regioni – Lazio, Umbria e Marche – sono ad Amatrice: il borgo storico è letteralmente crollato. Nella notte ci sono state altre scosse, via via meno severe, ma comunque importanti, con epicentri a Norcia (Perugia) e Castelsantangelo sul Nera (Macerata).Una terza forte scossa, alle 4:34, è stata avvertita in tutto il centro Italia. Un incubo che purtroppo si ripete in una zona che conosce molto bene il terremoto: a L’Aquila come a Pescara e Ancona, anche nella Capitale, molta gente è scesa in strada. Alcuni giunti di pilastri che sorreggono i viadotti della A25 tra Pratola e Cocullo (L’Aquila) si sarebbero addirittura mossi.

Di fronte a questa ennesima tragedia scatenata dalle forze della natura si impone, come nel recente passato, una riflessione sul miglior uso dei social network e del web. Utilissimi per diffondere informazioni, allertare o rassicurare parenti e Protezione civile, ma si tratta di un canale particolare: un flusso illimitato di informazioni passa per uno spazio limitato; durante questi eventi tragici la massa di informazioni tende ad aumentare a livello esponenziale, ma il tempo che ciascuno di noi può dedicarle non cambia. Perciò è molto importante, come ha sottolineato anche Arianna Ciccone, l’organizzatrice del Festival del Giornalismo di Perugia, che ha sentito personalmente la scossa, non creare contenuti ridondanti e ancora peggio falsi, magari anche con buone intenzioni.

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Cosa seguire

Il modo migliore per seguire il post-sisma è attraverso i canali all-news, che vanno sia per l’etere che online. Certamente però la prima domanda che ci si pone è se gli amici che vivono in quell’area stanno bene, e lo strumento più noto ed efficace resta quello fornito da Facebook, che anche per questo caso ha realizzato un safety-check.

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Due account utili per restare aggiornati sulle informazioni locali sono quelli di Rietilife, su Facebook e Twitter, che sta facendo un ottimo lavoro.

Per quanto riguarda i contatti utili e di prima necessità, si segnalano i numeri della Protezione Civile: 800840840 e per la sala operativa della Protezione Civile Lazio: 803555. Se state pensando di partire con l’auto verso i luoghi dell’epicentro per dare una mano, non fatelo: la protezione civile non ha bisogno, al momento, di soccorritori-fai-da-te. Non essendo organizzati rischiano soltanto di intasare i soccorsi.

L’Avis di Rieti ha segnalato il bisogno di sangue per l’ospedale De Lellis. Probabile che nelle prossime ore anche altri centri ospedalieri del reatino e dell’Umbria possano averne bisogno. Attenzione: non c’è bisogno di riversarsi sulle strade, che vanno lasciate libere per facilitare i soccorsi, basta donarlo alla propria sede Avis provinciale e poi le sacche verranno portate in ambulanza negli centri ospedalieri delle varie cittadine coinvolte.

Update (14.45): IL SANGUE NON È UNA EMERGENZA

In queste ore l’emergenza sangue è stata smentita dal presidente Avis e dal Ministero della Salute. Il direttore del Centro Nazionale Sangue, Giancarlo Maria Liumbruno, intervistato da Rainews ha assicurato che grazie al meccanismo di compensazione nazionale sono in grado di far fronte all’emergenza con le scorte di sangue attuali. La Protezione Civile e l’Avis hanno confermato che non c’è nessuna emergenza sangue. Restano validi i princìpi delle azioni volontarie: non vanno intasati strade ed ospedali per donazioni al momento non necessarie, e al limite, visto che comunque la donazione di sangue è sempre un bel gesto utile per il futuro, basta recarsi al centro trasfusionale più vicino a dove si abita e non negli ospedali indaffarati nelle emergenze.

Aprite il WiFi

Va inoltre ricordato che se si vive vicino alle aree colpite si può donare connettività, aprendo il WiFi. Un piccolo gesto che però può davvero aiutare la comunicazione delle persone coinvolte nel disastro.

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