Tiscali punta sul wireless con Aria

Tiscali ha firmato una lettera di intenti con il provider wireless Aria per avviare un'operazione di aggregazione tra i due gruppi
Tiscali ha firmato una lettera di intenti con il provider wireless Aria per avviare un'operazione di aggregazione tra i due gruppi

Tiscali ha siglato una lettera non vincolante di intenti con il provider wireless Aria per una possibile operazione di aggregazione. Nel caso l’operazione andasse in porto, l’aggregazione tra i due gruppi consentirebbe a Tiscali di rafforzare il suo peso nel mercato della connettività affiancando alla sua ben nota offerta a banda larga su tecnologia ADSL anche una basata sul wireless all’interno di tutto il territorio italiano dove oggi Aria arriva con la sua rete senza fili.

Aria, si ricorda, è un noto provider che offre oggi connettività su rete senza fili su rete WiMax e possiede la frequenza da 3,5 GHz, valida per l’intero territorio nazionale, acquisita durante una lunga e costosa asta nel 2008. Una frequenza molto pregiata perché potenzialmente utilizzabile in futuro per i servizi UltraBroadBand LTE per fornire connettività wireless ad alta velocità su tutta la penisola italiana. Non ci sono, purtroppo, altri dettagli che illustrino i piani dell’operatore sardo, tuttavia questa scelta strategica potrebbe consentire a Tiscali di anticipare i più diretti competitors per puntare sul wireless per ampliare la sua offerta commerciale e trovare nuovi sbocchi e guadagnare così contestualmente nuovi clienti.

Il CDA di Tiscali ha comunque dato semaforo verde per attuare il consolidamento del gruppo con l’aggregazione di Aria. Nei prossimi mesi, dunque, potrebbero emergere interessanti novità sul provider sardo e sulla sua offerta di connettività a banda larga.

Contestualmente, Tiscali ha anche presentato ed approvato i conti del 2014 che vedono scendere i ricavi a 212,8 milioni di euro, in diminuzione del 4,7% rispetto ai 223,3 milioni di euro registrati nel 2013. Il risultato netto dell’esercizio 2014 ha registrato un rosso per 16,4 milioni di euro, rispetto al dato negativo di 4,7 milioni di euro del 2013.

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