Twitter, giro di vite contro il revenge porn

Giro di vite di Twitter contro il fenomeno del revenge porn.Tutti gli atti di bullismo digitale potranno adesso essere punti con il blocco degli account
Giro di vite di Twitter contro il fenomeno del revenge porn.Tutti gli atti di bullismo digitale potranno adesso essere punti con il blocco degli account

Twitter ha modificato le sue policy sulla privacy per bloccare il fenomeno del così detto “revenge porn“, cioè della pubblicazione di materiale esplicito o imbarazzante senza l’autorizzazione del soggetto interessato. Il “revenge porn” è un problema che tristemente è esploso negli ultimi tempi in un po’ il tutto il mondo, Italia compresa che vede gli utenti vendicarsi degli ex partner pubblicando foto o video espliciti o quantomeno imbarazzanti all’interno del social network.

Nelle nuove condizioni di servizio di Twitter gli utenti possono adesso leggere che il social network vieta la pubblicazione di immagini esplicite o imbarazzanti senza il preventivo consenso dei soggetti interessati. Tutti gli abusi potranno essere segnalati dagli utenti ed un team dedicato presente 24 ore su 24 che analizzerà i tweet incriminati per verificare se vadano davvero ad infrangere le nuove norme di comportamento d’uso del social network. Se Twitter dovesse ravvisare l’infrazione delle regole, il tweet incriminato sarà immediatamente nascosto e l’utente responsabile della sua pubblicazione si vedrà bloccare l’account.

Giro di vite del social network contro il dilagano fenomeno del “revenge porn” ma non solo. Grazie a questo importante cambiamento, Twitter sarà in grado di limitare o eliminare anche tutti quei tweet imbarazzanti o offensivi lanciati gratuitamente contro alcuni utenti. Si ricorda, in tal senso, i messaggi di molestie alla figlia di Robin Williams successivamente alla triste morte del padre. Attacchi gratuiti che costrinsero la donna a rimuovere il proprio account da Twitter.

La forte prese di posizione di Twitter contro gli abusi perpetrati da alcuni utenti all’interno del social network sono di fatto la messa in opera di quanto annunciato dal CEO Dick Costolo che ammettendo che la piattaforma faceva fatica ad arginare gli atti di bullismo perpetrati digitalmente, promise nuovi strumenti per la lotta contro questi sgradevoli fenomeni.

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