UE: più indipendenza per l'ICANN

La Commissione Europea torna sull'importanza di riformare l'ICANN per aprire la gestione della Rete alla comunità internazionale, sottraendo l'istituzione al solo controllo degli Stati Uniti. L'UE immagina un'ICANN totalmente indipendente e trasparente
La Commissione Europea torna sull'importanza di riformare l'ICANN per aprire la gestione della Rete alla comunità internazionale, sottraendo l'istituzione al solo controllo degli Stati Uniti. L'UE immagina un'ICANN totalmente indipendente e trasparente

Non conosce sosta il pressing della Commissione Europea nei confronti dell’ICANN e degli Stati Uniti per ottenere una gestione aperta, trasparente e internazionale della Rete. L’importante istituzione del vecchio continente ha da poco ribadito l’importanza di riformare l’ICANN per coinvolgere nei processi decisionali che interessano la governance di Internet un numero maggiore di membri della comunità internazionale, a partire naturalmente dall’Europa.

In prima fila nella capillare opera di convincimento figura ancora una volta Viviane Reding, Commissario per la Società dell’Informazione e i Media, da tempo impegnata nella realizzazione di un nuovo corso per la gestione condivisa e multilaterale delle linee guida di Internet. «L’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers (ICANN) si sta avvicinando a un momento storico del suo sviluppo. Diventerà una organizzazione totalmente indipendente, che dovrà rispondere del proprio operato dinanzi la comunità globale di Internet? Gli europei si aspettano un simile sviluppo, ed è ciò che cercheremo di promuovere. Chiedo agli Stati Uniti di lavorare insieme con l’Unione Europea per raggiungere questo obiettivo» ha dichiarato Viviane Reding, interpellandosi nuovamente allo spirito di collaborazione con gli USA per raggiungere una piena e seria riforma dell’ICANN.

Le richieste della Commissione Europea partono del resto da alcune ineludibili considerazioni legate ai numeri. Gli utenti che accedono a Internet sono quasi 1,5 miliardi su scala globale, e 300 milioni di questi sono cittadini dei 27 Stati che costituiscono l’Unione Europea. Un’ICANN americanocentrica non ha dunque ragione di esistere, poiché allo stato impedisce al resto della comunità internazionale di Internet di essere debitamente rappresentata. Una riforma tesa a sottrarre l’istituzione che norma e regola la Rete dal solo controllo degli Stati Uniti potrebbe portare a una gestione più aperta e trasparente di una risorsa ormai fondamentale per centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

I tempi per agire sono particolarmente stretti. Il prossimo settembre la convenzione tra ICANN e governo degli Stati Uniti scadrà, aprendo le porte a una possibile revisione degli accordi per coinvolgere l’Unione Europea e altri rappresentanti della comunità internazionale. Il prossimo autunno potrebbe rivelarsi decisivo: la Commissione è infatti determinata a ottenere nuove regole chiare e trasparenti in tempo per l’introduzione dei nuovi domini di primo livello personalizzati (“.love” o “.nike” per esempio), passaggio che potrebbe portare a un’ulteriore apertura del mercato legato all’espansione del Web.

La Commissione Europea ha riassunto nel documento “Internet governance: the next steps” le sue proposte per trasformare e rendere più indipendente l’ICANN. L’istituzione del vecchio continente ipotizza un’organizzazione per la gestione della Rete chiamata a rispondere del proprio operato nei confronti della comunità internazionale, ma al contempo in grado di agire autonomamente nei processi di normale amministrazione di Internet. Ciò consentirebbe di estendere non solo le potenzialità dell’ICANN, ma anche di coinvolgere un maggior numero di soggetti, rendendo il governo degli Stati Uniti solo uno dei tanti controllori dell’operato dell’Internet Corporation for Assigned Names and Numbers.

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