Vasco Rossi, nuovo attacco alla Nonciclopedia

Vasco Rossi ritorna sui suoi passi: la pace con la Nonciclopedia viene stracciata e la guerra ricomincia con parole estremamente forti.
Vasco Rossi ritorna sui suoi passi: la pace con la Nonciclopedia viene stracciata e la guerra ricomincia con parole estremamente forti.

Sembrava essersi tutto spento con un “tutto è bene quel che finisce bene”, invece Vasco Rossi ha ripreso in mano la situazione ed è tornato a scagliarsi contro il sito Web che aveva promesso (prima di ritrattare) di portare in tribunale. La situazione attorno alla Nonciclopedia, insomma, ricomincia a farsi estremamente pericolosa.

La denuncia prima, la protesta online poi, quindi l’annuncio della pace siglata con un accordo reciproco. Nonostante ciò, Vasco Rossi sembra voler uscire a tutti i costi a testa alta dalla sfida con la Nonciclopedia ed ha pertanto sfoderato una serie di argomenti forti contro il sito, popolando così la propria fan page su Facebook con una serie di post al vetriolo scagliati contro i rivali. Avviene tutto in poche ore ed i toni sono in crescendo.

Io NON ho fatto chiudere proprio niente….sempre per gli ignoranti che non conoscono l’argo…mento… è stato FaceBook a chiudere una pagina che ha ritenuto diffamatoria. Ne vengono chiuse a centinaia… NON si capisce perchè se ne chiudono una su di me ….SONO STATO IO!!

Per poi proseguire:

Scrivere in forma anonima sul muro di un cesso o su un sito internet può essere una attività divertente ma NON si tratta di libertà di espressione o di parola. Questo sacrosanto diritto conquistato dalla civiltà occidentale al prezzo della vita di milioni di persone, lo si esprime solamente quando ci si prende la responsabilità di quello che si dice mettendo il proprio nome e cognome.

La “delazione” anonima è la triste realtà dei regimi totalitari e dittatoriali del secolo scorso.

Quindi le parole che cancellano definitivamente la pace e riportano la situazione al punto di partenza:

Cari i miei “brufolosi e ignoranti ragazzini”, fatevene una ragione. Non è della mia reputazione o della mia immagine che si tratta. Sapete quanto me ne frega? Se avete passato il limite della diffamazione ne dovrete rispondere ai miei avvocati e in sede legale. È inutile che vi arrampichiate sugli specchi. Dovete prendervi la “responsabilità” di quello che avete fatto.

Se verranno accertati gli estremi della diffamazione, i danni che vi chiederò di pagare, saranno devoluti in beneficenza e non saranno pochi. Questi ve lo posso garantire. Ma questa è solo una questione “tecnica”. Restano solo gli “specchi”…da pulire e la vostra arrogante ignoranza
…da punire.

Il Blasco chiede quindi ai propri fan di controllare cosa scrive la Nonciclopedia sulla pagina dedicata ad Anna Frank, usando così una pagina terza per screditare il progetto e riportare la ragione dalla propria parte prima di ridiscutere in tribunale la questione. Perché è in tribunale che Vasco vuole arrivare: vuole uscirne a testa alta, vuole sconfiggere la Nonciclopedia, vuole ottenere un importante risarcimento e vuole punire un progetto che vede come privo di valore, offensivo e pericoloso.

I precedenti sono a favore della Nonciclopedia perché, al di là del merito del caso in sé, l’offensiva è stata colta dalla Rete come una violenza nei confronti della libertà di espressione ed in quanto tale è stata fatta oggetto di invettive di ogni genere. L’attacco di Vasco Rossi ripristina la situazione antecedente: la guerra ricomincia, il calumet della pace finisce definitivamente al rogo.

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