Vendere o non vendere, questo è il problema

Praticamente dalla data di uscita, il nuovo Sistema Operativo di Redmond è stato bersaglio di strane e contrastanti notizie sui dati di vendita.

Da un’iniziale tendenza al pessimismo, peraltro condiviso e previsto dalla Microsoft stessa che non credeva in un immediato exploit di vendite, si è arrivati al recente comunicato stampa osannante le 20 milioni di licenze vendute nel primo mese in tutto il mondo.

In maniera opposta si è passati da dichiarazioni iniziali entusiastiche da parte dei costruttori di PC per un eccezionale aumento delle vendite dovuto all’avvento del nuovo Windows, all’attuale lamento dei produttori di hardware che speravano in un’impennata della richiesta dovuta alle alte prestazioni imposte da Vista.

Gli stessi produttori di PC hanno constatato qualche evidente problema di ambientamento del Sistema Operativo ricevendo qualche lamentela in merito da parte della clientela; è interessante vedere come Dell USA abbia mantenuto sul suo sito la possibilità di scegliere Windows XP al posto di Vista per la configurazione delle macchine in vendita.

La mia non più giovane età mi porta a ricordare ben altre sei uscite del “nuovo Windows” (3.11, 95, 98, 2000, ME, XP) e a parte l’entusiasmo delle prime due dovuto all’evidente evoluzione e rivoluzione, per ciascuna delle quattro successive l’altalena di entusiasmi e riserve mi sembra del tutto simile a questa di Vista.

Questo tira e molla non è scemato se non con il primo o il secondo Service Pack di ciascun nuovo nato (o con la Seconda Edizione di Windows 98); credo che il progresso del software e le sempre maggiori funzioni comporteranno tempi di “assestamento” sempre più lunghi e problematici soprattutto per noi utenti.

Ma forse questo è un po’ il prezzo del progresso…

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