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Nel mondo digitale di oggi, la privacy digitale rappresenta una delle principali preoccupazioni per milioni di utenti italiani, sempre più consapevoli delle insidie che si nascondono dietro la navigazione quotidiana. Tuttavia, mentre cresce l’attenzione verso la sicurezza online, molti continuano a sottovalutare i rischi legati all’utilizzo delle VPN gratuite, strumenti apparentemente innocui che promettono anonimato e protezione, ma che spesso si rivelano un vero e proprio boomerang per la tutela dei dati personali.
Secondo un recente studio condotto da NordVPN nell’agosto 2025, la realtà che emerge è complessa e in parte contraddittoria. Da un lato, il 68% degli italiani dichiara di conoscere le VPN e il 27% afferma di utilizzarle regolarmente. Dall’altro, l’11% degli utenti persiste nell’affidarsi a soluzioni non a pagamento, spesso ignaro delle conseguenze che questa scelta può comportare per la propria protezione dati personali.
Il motivo principale che spinge gli italiani verso le VPN è la ricerca di una maggiore tutela della propria privacy (38%), seguita dalla volontà di rafforzare la sicurezza dei dispositivi e degli account digitali (37%). Tuttavia, chi sceglie le VPN gratuite rischia di ottenere esattamente l’effetto opposto: anziché rafforzare la propria sicurezza, finisce per esporre i propri dati a minacce ancora più gravi.
Non è un caso che Marijus Briedis, CTO di NordVPN, lanci un allarme preciso: “Un numero crescente di utenti sta comprendendo i rischi nascosti legati all’uso delle VPN gratuite, molte delle quali possono compromettere i dati personali invece di proteggerli”. Questa dichiarazione mette in luce una realtà ancora poco conosciuta: molte VPN senza costo si finanziano attraverso la raccolta dati degli utenti, vendendo informazioni sensibili a terze parti e adottando sistemi di crittografia obsoleti che rendono i dati facilmente intercettabili.
Il quadro si fa ancora più preoccupante se si considera che alcune di queste applicazioni gratuite non si limitano a vendere i dati, ma possono anche diventare veicolo di malware. In pratica, ciò che dovrebbe garantire sicurezza si trasforma in una minaccia concreta per la cybersecurity individuale: software malevoli vengono installati sui dispositivi, mettendo a rischio la privacy e l’integrità dei dati.
“L’ironia è sorprendente”, sottolinea ancora Briedis, “le persone scaricano VPN gratuite per proteggere la loro privacy, senza rendersi conto che potrebbero esporsi a una maggiore sorveglianza”. Questo paradosso riassume perfettamente il cuore del problema: quando un servizio è gratuito, spesso il vero prezzo da pagare sono le proprie informazioni personali, utilizzate come merce di scambio in un mercato digitale sempre più aggressivo.
Nonostante questo scenario allarmante, si intravede una tendenza positiva: circa il 4% degli italiani prevede di iniziare a utilizzare una VPN entro il prossimo anno, con una crescente preferenza verso le VPN a pagamento. Questa evoluzione indica una maggiore consapevolezza dell’importanza di investire in strumenti affidabili per la propria sicurezza digitale, scegliendo soluzioni che garantiscano una reale protezione senza compromettere la privacy.
La sfida, tuttavia, resta aperta: è fondamentale continuare a sensibilizzare gli utenti sui pericoli nascosti dietro le “offerte gratuite” e sull’importanza di considerare la sicurezza digitale non come un optional, ma come una priorità imprescindibile. Solo attraverso una corretta informazione sarà possibile ridurre i rischi e rafforzare la fiducia nelle tecnologie che dovrebbero tutelare, e non mettere a repentaglio, la nostra sicurezza online.
In conclusione, il panorama digitale attuale impone una riflessione attenta sulle scelte quotidiane: affidarsi a VPN gratuite può sembrare una soluzione comoda e vantaggiosa, ma spesso si rivela un inganno pericoloso per la privacy digitale. Investire in strumenti sicuri e affidabili rappresenta oggi la scelta più saggia per chi desidera navigare in rete con la certezza di una reale protezione dati personali e una difesa efficace contro le minacce della cybersecurity contemporanea.
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