Warner cresce grazie al digitale

Il comparto di musica digitale della Warner Music Group è cresciuto molto nel corso dell'anno aiutando l'etichetta a presentare dei risultato per l'ultimo quarto che hanno battuto le previsioni degli analisti. L'ambiente rimane però scettico sul futuro
Il comparto di musica digitale della Warner Music Group è cresciuto molto nel corso dell'anno aiutando l'etichetta a presentare dei risultato per l'ultimo quarto che hanno battuto le previsioni degli analisti. L'ambiente rimane però scettico sul futuro

Warner Music Group ha presentato ottimi risultati battendo le aspettative degli analisti e il merito è del comparto della musica digitale, in forte crescita rispetto all’anno scorso. Gli analisti rimangono comunque scettici sulle possibilità che si ripeta a simili livelli anche il prossimo quarto.

Il punto è che, nonostante i buoni risultati, le vendite continuano a calare e la Warner si trova costretta a tagliare tutto quello che si può. E in fretta. Così facendo il gruppo è arrivato a 6 milioni di dollari di profitto e 4 centesimi ad azione da che i profitti erano attesi nell’ordine dei 5 milioni di dollari e le azioni a 3 centesimi.

Ad aiutare l’etichetta è stata anche l’uscita di due album molto attesi come l’ultimo dei Metallica e quello di Kid Rock, ma soprattutto il comparto digitale che è cresciuto del 39% rispetto all’anno precedente ed è ora responsabile del 18% degli incassi globali. Anche se in maniera minore, inoltre, anche i ricavati dalle suonerie e dalle canzoni per cellulari, specialmente dal Giappone, hanno avuto un ruolo importante. Ora la Warner è anche arrivata ad avere il 21,5% del mercato musicale mondiale, lo 0,5% in più dell’anno scorso.

Intanto una delle componenti che potevano rivelarsi fondamentali per tutto il mercato della musica digitale è ancora ferma ai blocchi di partenza. È stato infatti rimandato l’atteso esordio della pubblicazione del catalogo dei Beatles su iTunes. Le parti sembrava avessero raggiunto un accordo da chiudersi entro fine 2008, ma così non sarà.

Ad annichilire temporaneamente le speranze è direttamente Paul McCartney: «Quando qualcosa di grande come i Beatles si muove sono negoziazioni difficili. Noi siamo a favore e vogliamo entrarci davvero. Ma ci sono alcune cose spinose da rivedere. Io capisco. L’ultima cosa che so però è che erano ad un momento di stallo. La EMI vuole qualcosa che non siamo pronti a dare».

Ironia della sorte, a furia di attendere il contratto perde di valore e di efficacia. Più passa il tempo, infatti, più le nuove leve della musica digitale (cioè coloro i quali comprano un lettore Mp3 oggi e vogliono riempirlo con le canzoni dei Beatles legalmente) non trovano soluzioni sul mercato e si rivolgono alla pirateria: tutti clienti persi che per un po’ non ritorneranno.

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