WhatsApp, attenzione agli sticker pericolosi

La Polizia postale allerta i ragazzi che usano WhatsApp, alcuni sticker possono veicolare contenuti offensivi e violenti.
La Polizia postale allerta i ragazzi che usano WhatsApp, alcuni sticker possono veicolare contenuti offensivi e violenti.

Non solo virus e malware, ma anche contenuti violenti e quindi pericolosi: la Polizia postale avvisa su Facebook che anche gli sticker possono far male. Si tratta di adesivi gratuiti che possono essere creati, scaricati e condivisi su WhatsApp, che in qualche caso possono nascondere immagini discriminatorie, dal contenuto antisemita o addirittura pedopornografico. La Polizia quindi avvisa di certo i ragazzi, ma non solo, perché gli adesivi son spesso condivisi anche dagli adulti, con l’avviso di “usarli con la testa”.

Ecco cosa si legge sull’avviso della Polizia Postale su Facebook:

Di recente, tra i giovani e i giovanissimi, la nuova frontiera dell’instant messaging è rappresentata dagli sticker, fenomeno in crescente diffusione, che consiste nella condivisione, sulle piattaforme di messaggistica istantanea, di adesivi digitali gratuiti, a contenuto offensivo, violento, discriminatorio, antisemita, nonché pedopornografico. Negli ultimi mesi anche WhatsApp ha offerto agli utenti la possibilità di utilizzare, accanto a emoji, gif e pacchetti di sticker messi a disposizione dall’applicazione stessa, anche la possibilità di crearne di personalizzati, ricavandoli da fotografie reali, tramite diverse App gratuite, disponibili per IOS e Android, che ne consentono la modifica. Questo tipo di servizio sta ricevendo il consenso degli utenti preadolescenti e adolescenti, che spesso ne fanno un uso improprio, diffondendo adesivi digitali dai contenuti illeciti (pedopornografici, xenofobi, discriminatori, etc.), che configurano reati gravi.

Si prosegue quindi con alcuni consigli per i genitori:

  • Sensibilizzate i ragazzi ad un uso consapevole della rete e in particolare dei sistemi di instant messaging (WhatsApp, Telegram)
  • Vigilare sul materiale (video, foto, sticker) che i ragazzi condividono
  • Rivolgersi alle Forze dell’Ordine per segnalare situazioni riconducibili a questo fenomeno o per chiedere consigli

C’è spazio infine anche per i consigli ai ragazzi:

  • Non creare né partecipare a “gruppi” il cui fine è la diffusione di immagini a sfondo sessuale, razzista ed offensive nei confronti di persone diversamente abili
  • Non diffondere o scaricate sticker con questo contenuto
  • Se si è a conoscenza che avvengano tali “fenomeni” tra i propri amici, si può parlare con un adulto di riferimento (genitore, docente, allenatore)

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