Wimax, aperte le buste: si va all'asta

Il Ministero per le Comunicazioni ha notificato i risultati emergenti dall'apertura delle buste per l'assegnazione delle frequenze Wimax in Italia. Nessun aggiudicatario diretto, si va all'asta. La nuova fase avrà inizio il 13 febbraio
Il Ministero per le Comunicazioni ha notificato i risultati emergenti dall'apertura delle buste per l'assegnazione delle frequenze Wimax in Italia. Nessun aggiudicatario diretto, si va all'asta. La nuova fase avrà inizio il 13 febbraio

«Si è conclusa la fase di apertura delle buste contenenti le offerte iniziali per la gara WiMax per l’assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze per il BWA (Broadband Wireless Access) nella banda 3,4-3,6 GHz. Sono pervenute 179 offerte iniziali valide per tutti i 35 diritti d’uso (14 macroregionali e 21 regionali/provinciali)».

Così il Ministero per le Comunicazioni ha notificato i risultati emersi dall’apertura delle buste per l’assegnazione delle frequenze Wimax in Italia. L’esito è quello per cui «non vi sono aree per le quali sia stato possibile procedere all’assegnazione immediata dei diritti d’uso e quindi si procederà ovunque alla fase d’asta coi miglioramenti competitivi». La sommatoria totale delle migliori offerte raggiunge quota 49.800.000 euro: a tanto sarebbe ammontato l’introito della gara se il procedimento si fermasse in questa fase. La gara, invece, inizia proprio ora.

Il 13 febbraio avrà avvio la nuova fase della procedura di assegnazione delle frequenze: il 13/02, infatti, inizieranno i rilanci e tramite il sistema dell’asta chi offre di più potrà aggiudicarsi il diritto allo sfruttamento dello spettro in ballo. A questa fase potranno partecipare tutte le aziende ammesse: pochi gli scarti seguenti la prima fase, ed un apposito documento (pdf) è stato pubblicato per rendere trasparente l’impegno dei vari gruppi nelle varie realtà regionali o macroregionali. Tra i nomi che con maggior incisività hanno portato avanti le proprie offerte spiccano Telecom Italia e AriADSL, mentre emerge con particolare chiarezza quanto le offerte delle parti in causa siano state totalmente speculari in gran parte delle zone identificate dal ministero per le singole competizioni di assegnazione.

Oltre allo sbarramento che va ad escludere un piccolo numero di aziende partecipanti, un solo limite scaturisce al termine della prima fase: «chi risulta primo in più di una graduatoria per l’assegnazione dei diritti d’uso nella stessa area di gara deve esercitare, all’inizio della fase dei rilanci, l’opzione per il blocco per il quale intende mantenere i diritti connessi con l’aver presentato la migliore offerta». «L’interesse che si è manifestato per la gara con offerte iniziali su tutti i lotti di frequenze», afferma Gentiloni, « è un segnale incoraggiante per la fase successiva»: la capillarità raggiunta (179 offerte complessive su tutti i contesti di gara individuati) sembra infatti garantire ad ogni singola zona la possibilità dello sviluppo di una tecnologia Wimax in grado di apportare auspicabili benefici per l’espansione della copertura della banda larga nel nostro paese.

Ti consigliamo anche

Link copiato negli appunti