Windows 7 costa alle aziende molto meno di XP

Un sondaggio commissionato da Microsoft evidenzia come Windows XP costi alle aziende fino a cinque volte in più rispetto a Windows 7.
Un sondaggio commissionato da Microsoft evidenzia come Windows XP costi alle aziende fino a cinque volte in più rispetto a Windows 7.

Un computer con a bordo Windows XP costa ad un’azienda cinque volte in più rispetto ad uno con Windows 7: è questo quanto emerge da un sondaggio condotto da IDG su richiesta di Microsoft, con l’obiettivo di ottenere nuovi dati utili per invogliare l’utenza del colosso di Redmond ad aggiornare il proprio comparto informatico prima del 2014, anno in cui XP sarà definitivamente dismesso. Il processo di migrazione verso un OS più recente, però, sembra procedere a ritmi piuttosto bassi, con il 42% dell’utenza aziendale ancora ferma ad una piattaforma rilasciata oltre 11 anni fa.

I computer con Windows XP, spiega Microsoft, sono caratterizzati da costi di gestione sensibilmente maggiori e soprattutto risultano esser causa di maggiori perdite di tempo. La motivazione principale di costi così alti è legata principalmente all’hardware presente nei Pc, tipicamente difficile da rintracciare sul mercato a distanza di anni dall’acquisto, ma non solo: tale edizione del sistema operativo richiede in media un numero maggiore di ore di supporto tecnico, il che si traduce inevitabilmente in un incremento della spesa legata al comparto ITC per le aziende.

A tale scenario va aggiunta poi la manutenzione, tipicamente più lunga in Windows XP che in Seven, con diverso tempo speso per installare aggiornamenti, combattere malware e virus ed eseguire più in generale operazioni che possano migliorare le performance dei Pc. Uno scenario, questo, che inevitabilmente si traduce in una levitazione dei costi, generalmente a partire dal quarto anno di utilizzo, con percentuali di incremento che diventano sempre maggiori col passare del tempo: secondo le statistiche, al quarto anno la spesa per la gestione di una singola macchina aumenta del 25%, al quarto invece del 29%. Lo stesso andamento caratterizza il tempo di manutenzione, anch’esso in crescita dopo tre o quattro anni di utilizzo.

L’upgrade verso Pc di più recente generazione ed un OS consono con le relative potenzialità, insomma, secondo Microsoft rappresenta un’operazione vantaggiosa sotto ogni punto di vista: la spesa necessaria all’acquisto dell’hardware e delle licenze software, infatti, viene ammortizzata nel tempo grazie alla riduzione dei costi di gestione, mentre la produttività non può che aumentare. Tale processo verrà in qualche modo forzato dall’azienda statunitense a partire dal mese di aprile del 2014, quando Windows XP smetterà di essere supportato ufficialmente dal gruppo e non riceverà più aggiornamenti.

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