Windows 8 RT, indagine antitrust per Microsoft?

La Commissione antitrust del Senato USA ha iniziato ad investigare sul presunto comportamento anticoncorrenziale segnalato da Mozilla.
La Commissione antitrust del Senato USA ha iniziato ad investigare sul presunto comportamento anticoncorrenziale segnalato da Mozilla.

La Commissione antitrust del Senato degli Stati Uniti avrebbe iniziato a raccogliere la documentazione relativa alleaccuse di Mozilla contro Microsoft. L’azienda di Redmond avrebbe sviluppato Windows 8 RT in modo tale da impedire l’utilizzo di browser alternativi a Internet Explorer, l’unico compatibile con entrambe le interfacce (Metro e desktop) del sistema operativo.

La scorsa settimana, il responsabile della divisione legale di Mozilla aveva segnalato il comportamento scorretto di Microsoft. La versione di Windows 8 dedicata ai dispositivi basati su processori ARM (principalmente tablet), consente esclusivamente ai browser di funzionare in modalità ibrida, ovvero con due diverse interfacce utente. Microsoft però non avrebbe fornito tutte le API necessarie per sviluppare un’alternativa a Internet Explorer 10, per cui sia Firefox che Chrome sarebbero praticamente inutilizzabili nella modalità classica, a causa di funzionalità e prestazioni ridotte.

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Il senatore Herb Kohl ha confermato che la Commissione esaminerà la questione e raccoglierà tutte le informazioni necessarie, senza comunque fornire nessuna indicazione su una possibile indagine formale. Mozilla crede che Microsoft voglia creare un nuovo monopolio nel settore dei browser, come già accaduto negli anni ’90. Questa ipotesi sembra abbastanza inverosimile, dato che la quota dell’azienda di Redmond sul mercato dei tablet è vicina allo zero. La legislazione antitrust però serve per prevenire comportamenti anticoncorrenziali, per cui il market share di Microsoft è irrilevante.

Bloccando di fatto l’uso di Firefox e Chrome su Windows 8 RT, Internet Explorer potrebbe limitare la scelta degli utenti, riducendo la concorrenza. Proprio questa eventualità dovrà essere evitata e la Commissione del Senato valuterà l’opportunità di avviare una vera indagine che potrebbe costare cara a Microsoft, considerata la sua precedente condotta anticompetitiva contro Netscape Navigator.

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