Zomato acquisisce Cibando e punta all'Italia

La piattaforma globale dei ristoranti acquisisce la startup italiana investendo 6 milioni di dollari. Obiettivo: 200 dipendenti in 6 città.
Zomato acquisisce Cibando e punta all'Italia
La piattaforma globale dei ristoranti acquisisce la startup italiana investendo 6 milioni di dollari. Obiettivo: 200 dipendenti in 6 città.

L’affare è servito. Una grande piattaforma mondiale di servizio mobile di ricerca ristoranti (310.000 in 20 Paesi) ha acquisito un’azienda italiana che ha costruito un database nazionale di 150.000 foto e 7.000 recensioni. L’acquisizione di Cibando nel network di Zomato porta l’Italia nel consesso di una piattaforma di milioni di fooders.

Quello del food è un settore molto particolare delle web application. Una startup può cercare il proprio business nella costruzione di una community di consumatori, lavorare a una piattaforma pubblicitaria e di offerte, integrare il food col turismo. Cibando è un servizio web e mobile di ricerca ristoranti che punta tutto sulla fotografia e la recensione di livello, lasciando all’utente la possibilità di navigare e di conoscere tutte le informazioni necessarie per poter effettuare la scelta giusta del ristorante.

È stata questa sostanziale identità tra la piattaforma dell’imprenditore indiano Deepinder Goyal, fondatore e CEO di Zomato, e quella di Guk Kim, fondatore e CEO di Cibando, a consentire l’acquisizione. Nell’ambito peraltro di una forte espansione del primo: questa, per Zomato, rappresenta la quinta acquisizione negli ultimi mesi dopo MenuMania in Nuova Zelanda, Lunchtime e Obedovat, rispettivamente nella Repubblica Ceca e Slovacchia, e Gastronauci in Polonia. Con Cibando, Zomato vuole costruire la guida più completa dei ristoranti per il mercato italiano.


Nei prossimi mesi Zomato porterà 30-40 dipendenti nelle città di Milano e Roma per iniziare il processo di sviluppo – il completamento della transazione per l’acquisizione di Cibando è previsto per la prossima settimana – ma le prospettive occupazionali sono anche più ambiziose, come spiega lo stesso Goyal:

Cibando si è affermata come il principale servizio di ricerca ristoranti online in Italia. Il loro traffico attuale e la loro base utenti rappresentano un ottimo punto di partenza per lanciare Zomato anche in questo Paese. Abbiamo molto da imparare da loro riguardo il mercato locale. L’intero team di Cibando si sta unendo a Zomato e il prossimo passo è la costruzione di un forte business in Italia.

L’attuale team di Cibando conta dieci persone e nei successivi tre mesi, dopo l’acquisizione da parte di Zomato, il team arriverà a 30-40 persone. Nel corso del tempo gli obiettivi riguardanti l’Italia vedono un’ulteriore crescita prevista fino a 150-200 dipendenti nelle maggiori 6 città.

Guk Kim, classe  1988, è di origini coreane ma vive e lavora in Italia fin da giovanissimo. Ha fatto nascere diverse startup prima di Cibando. Si è laureato in Economia e Business Administration alla John Cabot University.

Guk Kim, classe 1988, è di origini coreane ma vive e lavora in Italia fin da giovanissimo. Ha fatto nascere diverse startup prima di Cibando. Si è laureato in Economia e Business Administration alla John Cabot University. L’applicazione mobile di Cibando ha avuto da subito un grande successo: dopo soli due anni era già stata scaricata da più di mezzo milione di persone.

Da Cibando a Zomato Italia

Nata quattro anni fa dall’idea di Guk Kim, questa azienda è diventata molto presto uno dei player principali in questo importante settore del made in Italy. Il suo modello prevede un servizio estremamente ricco di contenuti per quanto riguarda 82 mila ristoranti delle maggiori città italiane. Loro curano i contenuti, controllano e lavorano perché il cliente entri in modo sensibile, anche estetico nell’esperienza della scelta.

Ciò che sorprende di questa interessante storia è che il tema è il cibo italiano, ma tu sei straniero, straniero è chi vi acquisisce e stranieri i fondi che hanno creduto in voi….

È vero, Cibando è cresciuta grazie a dei fondi della Germania e l’anno scorso a investitori russi e americani che hanno creduto nel progetto. D’altra parte, io sono francamente orgoglioso di contribuire a portare investimenti dall’estero all’Italia e sulla ristorazione.

Cosa piace di Cibando a Zomato, una società da 660 milioni di dollari?

Il nostro database e l’accuratezza, che loro vogliono aumentare ancora. L’idea è raccogliere menù, portare a un contatto personale tra cliente e ristoratore. Zomato raccoglie i dati più freschi dei ristoranti e li analizza con OCR e li controlla col suo team periodicamente. Il loro approccio è molto simile al nostro e ci differenzia dalle comuni piattaforme di recensioni. Già l’anno scorso ci hanno voluto incontrare, abbiamo negoziato un po’, quest’anno sono tornati con un accordo che ci ha convinto.

Fra quanto non ci sarà più Cibando ma Zomato Italia?

Fra tre mesi. Io sarò country manager in Italia per Zomato e tutto il team, di dieci persone, viene integrato.

Le prospettive occupazionali sono positive?

Direi di sì, è uno degli aspetti positivi dell’accordo: Zomato investirà denaro e assumerà persone. L’altro aspetto, per quanto riguarda il prodotto, è che manterremo anzi miglioreremo l’offerta che diamo da un lato ai ristoranti di essere presenti in Rete, in particolare nel mobile, con un sito all’altezza, bello da vedere, ricco e utile, e dall’altro daremo agli utenti nuove possibilità, come menù digitalizzati, foto sempre più belle, servizi geotaggati, voti e commenti, suggerimenti personalizzati.

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