La crisi è ancor lontana da Cupertino

Cresce tutto in casa Apple: cresce il numero dei Mac venduti, cresce il numero degli iPhone, cresce anche il numero degli iPod. La trimestrale riconsegna numeri positivi, ben oltre le attese degli analisti, ed il titolo recupera così terreno
Cresce tutto in casa Apple: cresce il numero dei Mac venduti, cresce il numero degli iPhone, cresce anche il numero degli iPod. La trimestrale riconsegna numeri positivi, ben oltre le attese degli analisti, ed il titolo recupera così terreno

Il momento è forse grigio, la recessione è probabilmente alle porte, ma tutto ciò sembra essere ancora lontano da Cupertino. Anche il trimestre con cui si è chiuso il 2008, infatti, ha dimostrato tutta la forza di un gruppo che, sulle ali dell’iPod, ha dimostrato ancora di saper volare. La sensazione è che vi sia qualche timore relativamente al fatto che Natale possa aver regalato un’illusione, ma al momento «lasciamo che i numeri parlino» (così Forbes titola la propria analisi sulla trimestrale).

Ed i numeri esprimono tutt’altra atmosfera rispetto a quella che ha accompagnato l’arrivederci di Jobs di solo pochi giorni or sono. Le entrate son cresciute da 1.05 miliardi del corrispettivo trimestre dell’anno precedente agli 1.61 odierni, il che significa passare da 1.16 dollari diluiti a 1.78. Le aspettative fermavano la crescita a 1.39 dollari, il che ha scatenato una coda di entusiasmi che ha portato le azioni AAPL a crescere del 9.5% nell’after-hour dopo che già l’ottima giornata del Nasdaq aveva portato il gruppo a 82.83 dollari (+5.92% nell’ultima seduta).

La nota maggiormente positiva viene dal comparto iPod: 22,73 milioni le unità smerciate contro una previsione di appena 18.5. È questa una forte eredità che il gruppo deriva dalle idee del passato, un’idea che ha saputo risollevare le sorti del gruppo e che ancora oggi ne traina il mercato con numeri impressionanti in tutto il mondo. Gli iPhone, sebbene l’ultimo periodo possa aver subito un parziale rallentamento, sono cresciuti ad un tasso annuo dell’88% assommando ad oggi vendite globali per 4,36 milioni di unità.

Nel comparto computer sono i portatili a farla da padrona occupando il 71% delle vendite complessive. Tale sbilanciamento mette peraltro il gruppo al riparo dal parziale declino che il comparto desktop sta subendo ormai da qualche tempo in tutto il mondo, pagando le spese per una crescita dei portatili sempre più pervasiva. Nel complesso i Mac venduti hanno maturato una crescita pari al 9% annuo.

Il gruppo, dopo aver superato per la prima volta nella propria storia la soglia dei 10 miliardi di introiti trimestrali, ha ora in cassa qualcosa come 28 miliardi di dollari, cifra che garantisce un sereno futuro in vista di un 2009 difficile che Apple conta di aprire con entrate tra 7.6 ed 8 miliardi (0.9/1.0 dollari per azione). Nessun cenno particolare relativamente a Steve Jobs: il gruppo confida di fare un ottimo lavoro anche senza il carisma del proprio CEO ed i numeri dell’ultima trimestrale dimostrano che il nuovo periodo parte su basi oltremodo solide.

Ed una postilla, a margine della presentazione dei dati trimestrali, denota quanto l’attuale management abbia intenzione di affilarsi le unghie: una graffiante missiva viene delicatamente inviata ai concorrenti della Palm, spiegando che se qualcuno proverà a calpestare la proprietà intellettuale Apple, la mela saprà rispondere a modo. Nessun nome, nessuna indicazione precisa, ma appare evidente il riferimento specifico al Palm Pre di recente presentazione.

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