Bondi tassa la tecnologia con l'equo compenso

Il decreto per l'equo compenso, firmato dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, impone una vera e propria tassa su cellulari, computer, hard disk, penne USB, decoder, macchine fotografiche digitali e molti altri device
Il decreto per l'equo compenso, firmato dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi, impone una vera e propria tassa su cellulari, computer, hard disk, penne USB, decoder, macchine fotografiche digitali e molti altri device

Viene definita «rideterminazione compenso per copia privata», ma trattasi di una più vasta riconsiderazione di tutto quel che è il rapporto tra tecnologia e contenuti in relazione alla possibilità di copia e di violazione della proprietà intellettuale. La firma al decreto è del Ministro per i Beni e le Attività Culturali Sandro Bondi ed è datata 30 Dicembre, ma è solo in data 14 Gennaio che il Ministero ne rende nota l’ufficializzazione.

«Il Ministro per i beni culturali Sandro Bondi comunica che, in esecuzione della legge sul diritto d’autore, ha firmato il decreto di rideterminazione del compenso per “Copia privata”, che la legge già prevedeva in via provvisoria. La determinazione interviene a più di sei anni di distanza dal decreto legislativo n. 68/2003, che era stato emanato in attuazione della normativa comunitaria»: il decreto si presenta pertanto come un atto dovuto in ottemperanza ad una imposizione dall’alto, ma le associazioni dei consumatori non sembrano essere del tutto d’accordo. «Il decreto è stato adottato a conclusione di una lunga e complessa istruttoria che ha visto la partecipazione di tutte le categorie interessate. Esso individua un punto di equilibrio tra il riconoscimento del compenso che è dovuto a chi crea opere dell’ingegno e le esigenze, altrettanto importanti, degli utenti e del settore dell’innovazione e sviluppo tecnologico»: anche in questo caso sono i consumatori i primi detrattori del decreto poiché non ne sarebbe stata garantita adeguata rappresentanza in sede di concertazione. «Poiché si tratta di un settore in rapidissima evoluzione, sarà costituito un tavolo di lavoro, cui parteciperanno tutti i soggetti interessati, chiamato a monitorare l’evoluzione del mercato dei supporti e degli apparecchi assoggettati a compenso, anche ai fini dell’aggiornamento triennale del decreto»: sarà questa l’ultima opportunità per far giungere un teorema differente, anche se ormai il decreto sembra delineare con sufficiente chiarezza come e perchè l'”equo compenso” sia stato ridefinito (per equo compenso si intende una sorta di multa anticipata che, pagata a prescindere in fase di acquisto, permette di compensare gli autori dell’eventuale ed ipotetico danno che l’uso di copie dei contenuti potrebbe determinare).

Nel decreto (pdf) è previsto un vero e proprio prezzario dell’equo compenso da applicarsi ai supporti:

  • Supporti audio analogici: 0,23 euro per ogni ora di registrazione;
  • Supporti audio digitali (CD-R): 0,22 euro per ogni ora di registrazione;
  • Supporti digitali non dedicati (CD-R dati): 0,15 euro ogni 700MB;
  • Supporti audio digitali non dedicati riscrivibili (CD-RW): 0,15 euro ogni 700MB;
  • Supporti video analogici: 0,29 euro per ogni ora di registrazione;
  • Supporti video digitali dedicati (DVHS): 0,29 euro per ogni ora di registrazione;
  • Supporti digitali non dedicati (DVD di vario tipo): 0,41 euro ogni 4,7 GB;
  • Supporti digitali non dedicati riscrivibili (DVD dual layer, DVD-RW): 0,41 euro ogni 4,7 GB;
  • Supporti digitali Blu Ray: 0,41 euro ogni 25 GB (0,25 euro ogni 15 GB per gli HD-DVD).

Ma non solo: il decreto prevede anche qualcosa di nuovo ed ulteriore:

  • «Apparecchi idonei alla registrazione analogica o digitale, audio e video e masterizzatori di supporti: 5% del prezzo indicato dal soggetto obbligato alla documentazione fiscale; per i masterizzatori inseriti in apparecchi polifunzionali: 5% del prezzo commerciale di un apparecchio avente caratteristiche equivalenti» (medesimo obolo è richiesto ad apparecchi polifunzionali aventi funzioni ulteriori rispetto alla registrazione);
  • 0,05 euro/GB per le memorie trasferibili o removibili da 32MB a 5GB; 0,03 euro/GB per capacità maggiori di 5GB;
  • Per le chiavette USB il compenso è previsto in 0,10 euro/GB (da 256MB a 4GB) e 0,09 euro/GB per capacità superiori ai 4GB;
  • Per gli hard disk esterni il compenso previsto è di 0,02 euro/GB se al di sotto dei 400GB e 0,01 euro/GB se al di sopra dei 400 GB;
  • Per memorie o hard disk integrati in apparecchi multimediali portatili o dispositivi analoghi si va dai 3,22 euro per capacità fino a 1GB a 28,98 euro per capacità superiori a 250GB (con ulteriore sovrapprezzo a partire dal prossimo anno per quelli superiori ai 400GB);
  • Memorie o hard disk integrati in lettori portatili MP3: da 0,64 euro per capacità fino a 128 MB, a 9,66 euro per capacità oltre i 15GB con ulteriori sovrapprezzi per categorie di capacità superiore a partire dal prossimo anno;
  • Hard disk esterno multimediale con uscita audio/video per la riproduzione dei contenuti su apparecchi tv o hi-fi: da 4,51 euro per capacità fino a 80GB, a 12,88 euro per capacità superiori ai 250GB con ulteriori sovrapprezzi a partire dal secondo anno di vigenza delle disposizioni;
  • Hard disk esterno multimediale con entrata audio/video per la registrazione di contenuti e uscite per la riproduzione: da 3,22 euro per capacità fino a 1GB, fino a 29,98 euro per capacità superiori ai 250 GB;
  • Memorie o hard disk integrati in videoregistratori, tv o decoder di qualsiasi tipo (tale categoria sembra peraltro comprendere anche i decoder MySky): da 6,44 euro per capacità fino a 40GB, fino a 28,98 euro per capacità superiori ai 250GB.

Il decreto prevede inoltre un compenso fisso di 2,40 euro per ogni singolo computer venduto con un masterizzatore incluso e di 1,90 euro per ogni computer venduto privo di un masterizzatore.

Il decreto verrà ora discusso con un fine specifico: valutare come e se l’innovazione tecnologica imponga ulteriori limature, considerazioni o aggiunte a quanto posto in essere. Al tavolo dei lavori tecnici «possono partecipare, oltre alle pubbliche amministrazioni interessate, anche le associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei titolari dei diritti e dei produttori di apparecchi e supporti nonché la SIAE».

Update
A quanto ammonta, quindi, l’equo compenso?

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