C'era una volta il PageRank

C'era una volta un valore, una barretta colorata, qualcosa con cui confrontarsi per misurare facilmente le proprie capacità SEO e il feeling delle proprie pagine con Google. Oggi, però, il PageRank è un valore superato, fuorviante e sopravvalutato
C'era una volta un valore, una barretta colorata, qualcosa con cui confrontarsi per misurare facilmente le proprie capacità SEO e il feeling delle proprie pagine con Google. Oggi, però, il PageRank è un valore superato, fuorviante e sopravvalutato

C’era una volta il PageRank. Era un parametro cruciale, qualcosa con cui confrontarsi per ambire a costruire qualcosa sul Web. Concentrava in un valore numerico tutta una serie di operazioni, valutazioni e strategie, riassumendo in prospettiva logica tutto quel che di “SEO” si stava facendo per le proprie pagine sul Web. Il PageRank è però oggi una cosa ormai superata e il team di Mountain View non perde occasione per allontanare l’attenzione degli utenti da quello che una volta era l’ombelico dell’intero ecosistema Google.

Prima avvenne la rimozione dai contenuti del Webmaster Tools. In seguito si è ripetuto più e più volte, in più sedi e più contesti, come il lavoro di ottimizzazione delle pagine sarebbe dovuto essere concentrato su altri aspetti e non soltanto sul raggiungimento di un alto Pagerank. Ora Google torna a ripetere il proprio punto di vista al Search Marketing eXpo West 2010 per voce di Peter Norvig, Director of Research del gruppo. Il concetto è chiaro: il PageRank è un parametro superato. Sebbene non vi siano spiegazioni chiare sul motivo per cui la barretta colorata rimanga ancora ad oggi all’interno della Google Toolbar, è chiaro come il motore non intenda più rispondere e confrontarsi su tematiche relative a questo aspetto, girando così il discorso su temi più attuali e su dinamiche più approfondite relativamente a come il search è andato trasformandosi negli anni.

«Una cosa che penso sia ancora sopravvalutata è il PageRank. La gente pensa, si, fai questa computazione grafica e avrai ordinato tutte le pagine. Si, questa computazione è importante, ma ci sono molte altre cose. […] Abbiamo mai pensato che questo fosse il fattore più importante […] abbiamo sempre guardato a tutti i dati disponibili». E conclude Norvig, chiarendo ulteriormente gli intenti Google relativamente al PageRank: «C’è questa confusione perchè una delle componenti la chiamiamo PageRank, ma l’intero algoritmo Google si chiama anche così. Questo è un errore. Abbiamo bisogno di migliori definizioni». Detto ciò, il discorso si è spostato su Speech Recognition, immagini Street View, applicazioni Android ed altri aspetti del mondo Google.

Il PageRank, insomma, non è più un valore cruciale. Non lo è da tempo. La forza del brand continua a mantenerlo al centro delle valutazioni di troppi utenti, ma non è più fondamentale e probabilmente meriterebbe addirittura una ridefinizione. Destini a parte, il concetto è oltremodo chiaro: il buco nero che fagocitava tutti i parametri del ranking di Google è oggi qualcosa di diverso, di valore sminuito, di importanza rivoltata.

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