La maledizione del Segway

Jimi Heselden, colui il quale ad inizio anno aveva rilevato il marchio Segway per portarne avanti la chimera rivoluzionaria, è mancato per un incidente sul mezzo
Jimi Heselden, colui il quale ad inizio anno aveva rilevato il marchio Segway per portarne avanti la chimera rivoluzionaria, è mancato per un incidente sul mezzo

Il nuovo proprietario del marchio Segway è venuto a mancare. A nemmeno un anno dall’acquisizione dell’azienda, un paradossale incidente manda in fumo una vita ed un sogno, un progetto ed una storia che già aveva dell’incredibile. Il suo nome era quello di Jimi Heselden ed il suo destino ha scritto il più drammatico dei finali.
Quando il Segway è nato prometteva di essere la più grande rivoluzione che il mondo dei trasporti potesse immaginare: uno strumento agile, rapido, comodo, ottimo per la città, perfetto per sostituire moto e biciclette. Il Segway, però, non ha mai saputo affermarsi. I costi, taluni difetti congeniti ed il problema congiunto relativo a batterie e prestazioni ne ha sempre tarpate le ali. Poi la cessione, un passaggio nel quale il marchio per la prima volta ha intravisto la possibilità di un nuovo futuro. La firma era quella di Jimi Heselden il quale, fin dall’inizio fiducioso nel mezzo, ha voluto scommettervi la propria vita professionale. Ma ha perso più di quanto potesse immaginare.

La storia ha una fine improvvisa e drammatica. Un ponte, un incidente, una caduta. Jimi Heselden (62 anni) ed il suo Segway volano in acqua all’interno della propria tenuta in West Yorkshire; la salma viene recuperata nel fiume Wharfe quando ormai era troppo tardi.

La Segway perde il proprio numero uno, ma soprattutto una grande opportunità: colui il quale più di altri aveva creduto nella rivoluzione tecnologica a due ruote, proprio su quelle due ruote ha trovato i titoli di coda della propria incredibile esperienza imprenditoriale di ex-minatore.

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