Olimpiadi di Londra, flop dei social

Flop dei social network per le Olimpiadi di Londra 2012, a causa della regola che impedisce la pubblicazione di determinati post.
Flop dei social network per le Olimpiadi di Londra 2012, a causa della regola che impedisce la pubblicazione di determinati post.

Le Olimpiadi di Londra 2012 sono state etichettate fin dall’inizio come le prime Olimpiadi social, grazie all’enorme diffusione di Facebook e Twitter, che hanno avuto una crescita esponenziale rispetto ai Giochi di Pechino 2008. In realtà, già dal primo giorno di gare sono emersi diversi problemi derivanti sopratutto dai vincoli imposti dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale).

Le discussioni sull’uso dei social network sono iniziate il 27 luglio, quando la campionessa greca del salto triplo Voula Papachristou è stata espulsa per un tweet razzista. Sorte differente invece per Hope Solo, portiere della nazionale USA di calcio femminile, che aveva espresso giudizi negativi su Brandi Chastian, commentatrice della NBC.

Ma ciò che ha scatenato le proteste più accese nei confronti degli organizzatori prende il nome di regola 40, una norma scritta dal CIO che impone restrizioni all’uso dei social media durante le Olimpiadi di Londra. Questa regola impedisce agli atleti di promuovere prodotti, marchi o servizi attraverso la pubblicazione di post e tweet su Facebook e Twitter. In pratica, rappresenta una sorta di censura imposta per proteggere gli investimenti degli sponsor della manifestazione. Chi non rispetta la regola rischia addirittura la squalifica e l’espulsione dai Giochi.

Il CIO ha stilato anche un lungo elenco dei contenuti (messaggi, foto e video) che gli atleti non possono pubblicare online: è vietato riportare fatti sugli altri partecipanti o rivelare informazioni confidenziali su altre persone, è vietato postare video o spezzoni audio delle gare ed è vietato pubblicare i marchi olimpici, come il simbolo dei cinque anelli. È invece consentito pubblicare foto, ma se scattate all’interno del Villaggio Olimpico, deve prima essere chiesto il permesso alla persona interessata. Per protestare contro questi vincoli, diversi atleti hanno chiesto la modifica della regola 40.

Le linee guida del CIO sono state scritte per evitare problemi legali con gli sponsor, ma per molti atleti i social media sono indispensabili per rimanere in contatto con i propri fan. Abbandonare Twitter o Facebook appare quindi un controsenso, sopratutto durante le Olimpiadi social di Londra.

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