Al via il riesame del brevetto Eolas

L'ufficio brevetti USA ha dato il via al riesame del brevetto Eolas. La decisione è arrivata dopo la documentata richiesta del W3C ed è stata accolta con celerità dall'ente americano.
L'ufficio brevetti USA ha dato il via al riesame del brevetto Eolas. La decisione è arrivata dopo la documentata richiesta del W3C ed è stata accolta con celerità dall'ente americano.

Il Patent and Trademark Office americano (USPTO), l’ente americano che si occupa di brevettare le nuove invenzioni tecnologiche, dal 30 ottobre ha iniziato il riesame del brevetto 5,838,906 sull’inclusione di elementi multimediali esterni all’interno di browser Web, meglio noto come brevetto Eolas. Il riesame, ordinato direttamente dal direttore dello USPTO, è ora tra le mani dell’ufficiale esaminatore ed è in via di analisi.

Il riesame fa seguito alla richiesta del Consorzio WWW dello scorso 23 ottobre. Nella richiesta del W3C, accompagnata da una lettere aperta di Tim Berners-Lee, venivano presentati nuovi argomenti a riprova della “prior art” (‘precedenza’) di alcune tecnologie, sviluppate all’interno della comunità degli sviluppatori Web prima della presentazione del brevetto da parte di Eolas.

Se il brevetto, che copre tutti gli utilizzi automatizzati di applicazioni esterne all’interno di un browser, non dovesse essere modificato i browser e gli utenti dovranno trovare nuove strade per includere filmati flash, video e musica all’interno delle pagine Web. Microsoft, la più colpita dalle richieste di Eolas, ha già rilasciato in via sperimentale una versione di Internet Explorer che prevede nuove modalità di inclusione di applicazioni esterne.

Come riportato dal Weblog di Dale Dougherty, che per primo ha diffuso la notizia, la decisione del riesame è arrivata solo una settimana dopo la richiesta da parte del W3C. Una tale celerità è segno che il brevetto è stato considerato importante e che le prove raccolte a favore della sua revisione «hanno sollevato valide questioni di brevettabilità».

Come si ricorderà, il caso fu sollevato quando un tribunale di Chicago condannò lo scorso Agosto Microsoft al pagamento di 512 milioni di dollari per aver violato, per mezzo della possibilità di includere applet e plug-in o ActiveX all’interno di Internet Explorer, il brevetto Eolas.

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