Hacker per vendetta, fermato dalla Polizia Postale

Intendeva vendicarsi nei confronti dei responsabili di un sito che lo aveva estromesso dal proprio forum, così ha appiedato l'intera struttura Internet dell'azienda. Ora è inquisito con numerosi (e gravi) capi d'imputazione.
Intendeva vendicarsi nei confronti dei responsabili di un sito che lo aveva estromesso dal proprio forum, così ha appiedato l'intera struttura Internet dell'azienda. Ora è inquisito con numerosi (e gravi) capi d'imputazione.

Si iscrive a un forum, inizia a insultare a destra e a manca, viene “bannato”. Infuriato, pensa bene di sfogare le proprie ire nei confronti di quella che ritiene una tracotanza inaccettabile ed agisce mettendo a terra il sito e tutto l’universo web dell’azienda di riferimento. Poi le indagini, l’individuazione, ed ora un processo nel quale il protagonista dovrà rispondere di reati che vanno «dall’accesso abusivo a sistemi informatici, all’illecita interruzione di comunicazioni telematiche, dalla diffusione di virus, al danneggiamento sino alla detenzione di materiale pedo-pornografico».

Il protagonista della vicenda, del quale non vengono diffuse le generalità, è un ventinovenne leccese dalla consolidata esperienza in campo informatico. La vicenda è iniziata sul forum del sito www.tradimento.it, ove il neo-iscritto si è immediatamente fatto notare per alcuni insostenibili “flame” che lo hanno portato all’esclusione dalla community (in gergo, è stato “bannato”) per una procrastinata disobbedienza alle normali regole di netiquette.

A questo punto egli ha dato sfoggio delle proprie abilità riuscendo a forzare i server del sito e, per sfidare chi lo aveva estromesso, ha altresì rincarato la dose appiedando l’intera struttura web aziendale della Media Strategy srl. Alcune “trappole” predisposte dai responsabili del server ed il pronto intervento della Polizia Postale di Bologna hanno però permesso di risalire al responsabile, fino al blocco avvenuto in queste ore.

Dal comunicato ufficiale della Polizia Postale si può evincere: «Nel computer domestico dell’hacker i poliziotti dell’informatica scoprivano un vero e proprio arsenale per attacchi informatici completo di programmi e strumenti informatici atti a realizzare ogni sorta di intrusioni, a carpire illecitamente dati identificativi degli utenti del web e a diffondere dannosissimi virus informatici». Ad aggravare la situazione del ragazzo, ma sono notizie da prendere con le dovute cautele, la scoperta di «una ingente quantità di materiale pedo–pornografico, abusivamente scaricato da Internet e condiviso con altri utenti della rete».

Update! Dopo la pubblicazione di questa notizia, abbiamo ricevuto e pubblicato una e-mail della persona accusata dei reati descritti in questa news.

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