Motori di news: la notizia è servita

Google, Microsoft e Yahoo si sfidano anche sul terreno della ricerca sulle news. Ma l'innovazione continua: ecco Topix, la ricerca locale targata Silicon Valley
Google, Microsoft e Yahoo si sfidano anche sul terreno della ricerca sulle news. Ma l'innovazione continua: ecco Topix, la ricerca locale targata Silicon Valley

La guerra dei motori. Se si va a ripescare tra gli archivi degli ultimi mesi
di siti e giornali, si scoprirebbe che la metafora bellica è quella più
usata (e ormai trita) per descrivere lo scenario che si va definendo intorno alle
tecnologie e al business della ricerca sul web. Immancabilmente tre gli attori
protagonisti: Google, Microsoft, Yahoo. Parti importanti
vengono spesso assegnate anche a soggetti che per ora operano in settori non direttamente
legati alla ricerca, ma che domani potrebbero giocare ruoli di primo piano. Pensiamo
ad Amazon, a eBay, a InterActiveCorp. In gioco c’è
infatti la conquista di una posizione cruciale: divenire l’intermediario di riferimento
tra l’utente e ciò che cerca in rete, non più solo informazioni,
ma prodotti, servizi, persone con cui instaurare relazioni di lavoro e via dicendo.

Uno dei servizi su cui tutti sembrano voler puntare è quello della ricerca
tra le news. In tempi di sovraccarico informativo, trovare rapidamente le notizie
che mi interessano, attingere a fonti diverse, seguire costantemente un argomento
che mi sta a cuore, è divenuta un’esigenza non solo per i professionisti
dell’informazione. Vediamo come i tre colossi stanno affrontando la sfida.

Pur mostrando ancora ben evidente sotto al logo l’etichetta di “Beta”,
Google News è ormai un servizio ben collaudato. 10 edizioni nazionali,
4.500 fonti costantemente monitorate da uno spider che provvede a indicizzarle,
contenuti che poi conflusicono, organizzati secondo la tradizionale scansione
dei quotidiani, sulla home page e sulle pagine interne del sito. E, ovviamente,
un’eccellente funzione di ricerca. Se si eccettua l’introduzione dei News Alerts
(la notifica via e-mail di nuovi articoli rintracciati su un determinato argomento),
il potenziamento delle funzioni di ricerca e l’aggiustamento degli algoritmi di
indicizzazione (la rilevanza è importante anche qui), Google News è
rimasto praticamente immutato rispetto al suo esordio, continuando comunque a
scalare le classifiche stilate dalle società di rilevamento del traffico
internet. Nielsen/NetRatings parla di 4 milioni di visitatori unici per il mese
di gennaio 2004.

Microsoft sembra voler ripercorrere la strada tracciata da Google. A Redmond,
la realizzazione di una tecnologia di ricerca proprietaria in grado di scalfirne
il dominio è certamente tra gli obiettivi considerati primari. Oltre alla
versione beta del motore di ricerca principale, è in corso la sperimentazione
di MSN Newsbot, un servizio di aggregazione automatica simile nella concezione
a Google News (esiste anche la versione italiana). Newsbot, che è sviluppato
con la collaborazione di Microsoft Research e Moreover, introduce rispetto al
‘rivale’ due elementi di novità. Il primo ha a che fare con l’ordinamento
e l’organizzazione delle notizie, effettuato in base all’analisi dei click e quindi
dell’interesse mostrato dagli utenti. Il secondo, invece, prevede la possibilità
di personalizzare fortemente il sito selezionando solo gli argomenti o le fonti
di interesse. Previa registrazione a Passport, ovviamente. Trattandosi di funzionalità
in fase di test appena iniziati, è ancora troppo presto per dare giudizi
definitivi. Una cosa ci ha colpiti. Tra gli aggregatori automatici di Microsoft,
ce n’è uno dedicato ai blog. Ci saremmo aspettati la novità da chi
su questo terreno ha investito direttamente, ovvero da quella Google che un anno
fa appena acquistava Blogger.

E Yahoo? Sul fronte news la novità è di pochi giorni fa e si
chiama News
Search 2.0. Se la sezione delle notizie vera e propria (Yahoo News, per intenderci)
non presenta cambiamenti di rilievo, con contenuti provenienti da siti e organizzazioni
partner come Reuters e Associated Press, la ricerca tra le fonti
informative si è estesa fino a comprenderne 7.000. Nuova la funzionalità
che suggerisce risultati alternativi e più focalizzati. Invariata e sempre
straordinaria la presenza delle foto di agenzia che accompagnano la lista delle
notizie.

Per fortuna il mondo non è solo dei big. La sperimentazione continua
e ci piace segnalare qui un progetto che può davvero rappresentare il futuro
di questo tipo di siti. Si chiama Topix,
nasce a Palo Alto ed è opera di un gruppo di ex-dipendenti Sun e Netscape,
alcuni impegnati nell’Open Directory Project. Topix è a prima vista
un aggregatore automatico simile a Google News, ma presenta una caratteristica
unica. Le notizie raccolte vengono innanzitutto catalogate su base geografica,
quindi in base all’argomento (al topic), sia esso il nome dei protagonisti, o l’ambito di riferimento. Il risultato è la creazione di un indice con un
livello di dettaglio incredibile, in cui, per dirne una, non c’è solo la pagina
dedicata allo sport o al basket, ma quella dei Lakers, dei Bulls o di un singolo
campione dell’NBA. Tutto in automatico. Il pezzo forte è comunque l’organizzazione
su base locale. Inserisci il codice postale ed hai la pagina con tutte le notizie
su Philadelphia o un’altra città raccolte dallo spider. Un mini-portale locale che raccoglie
oltre all’informazione, tutta una serie di utility, dal meteo alla programmazione
dei canali televisivi locali, fino alla lista dei libri più acquistati
su Amazon in quella zona particolare. È facile intuire il potenziale economico
di un servizio come Topix. Lo stesso che ha fatto salutare come fondamentale il
passo compiuto da Google con l’introduzione della ricerca su base locale.

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