Ballmer: l'utente iPod è 'ladro' di musica

Il sistema FairPlay è eccessivamente lascivo e privo di una concreta gestione dei diritti di copyright: secondo Ballmer la via del Digital Rights Management deve passare per forza di cose tramite Microsoft, unico polo in grado di sviluppare il tutto.
Il sistema FairPlay è eccessivamente lascivo e privo di una concreta gestione dei diritti di copyright: secondo Ballmer la via del Digital Rights Management deve passare per forza di cose tramite Microsoft, unico polo in grado di sviluppare il tutto.

Steve Ballmer, CEO del gruppo Microsoft, non sta a pesare troppo le parole e scarica un’accusa importante contro la Apple, contro il suo iPod e contro la sua utenza: gli utenti in possesso dell’iPod sarebbero dei «ladri» e la maggor parte della musica presente sul lettore Apple sarebbe nella generalità dei casi «rubata». L’accusa prende origine dalla gestione Apple del proprio formato, giudicata come eccessivamente liberale e priva di una significativa gestione dei diritti di copyright.

Parlando ad una conferenza stampa tenuta presso Londra in tema di sicurezza, Ballmer non ha certo dribblato le domande circa il braccio di ferro dei formati in atto tra Microsoft e Apple ed anzi ha approfondito la questione rivendicando i meriti ed i diritti di precedenza del gruppo di Redmond: «Abbiamo avuto il DRM all’interno di Windows per anni», e prosegue adducendo come solo il DRM Microsoft possa ambire a divenire la piattaforma universale per la distribuzione della musica in Rete.

Tale concetto si basa sulla mancanza per Apple della “massa critica” per imporre il proprio standard. Tale massa critica può giungere solo dall’utenza dei PC, dunque secondo Ballmer la via verso la standardizzazione del DRM passerà sicuramente per la Microsoft

Continua Ballmer: «Abbiamo intenzione di continuare a perfezionare il nostro DRM, al fine di renderlo più arduo da craccare e più facile [ripetuto insistentemente varie volte] da usare». Partendo da una ironica situazione famigliare, Ballmer finisce con una sottile allusione ai vincoli imposti dal duetto iPod/iTunes: «Mio figlio dodicenne non vuole sentire che non può ascoltare la musica che vuole dove preferisce».

Al coro dei litiganti si unisce ora un’ulteriore nuova voce: esprimendo un’opinione decisamente contraria ad ogni tipo di incompatibilità tra le piattaforme, il gruppo Coral Consortium nasce contro l’idea Apple di non concedere in licenza l’uso del proprio sistema FairPlay, impedendo così a chiunque di vendere musica compatibile con il lettore iPod. L’importanza del gruppo sta tutto nei nomi dei membri dello stesso: HP, Sony, Philips, Samsung e molti altri.

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