Dirac, la BBC presenta il codec video open source

Si contrappone al formato MPEG-2 e si propone come il miglior codec video open source mai progettato: attualmente in fase alpha, 'Dirac' è atteso in fase beta nell'autunno 2005 e promette un consumo della banda dimezzato rispetto alla concorrenza
Si contrappone al formato MPEG-2 e si propone come il miglior codec video open source mai progettato: attualmente in fase alpha, 'Dirac' è atteso in fase beta nell'autunno 2005 e promette un consumo della banda dimezzato rispetto alla concorrenza

Si chiama Dirac ed ha grandi ambizioni: sostituire il codec MPEG-2 tra gli standard che regolano la codifica dei file video. A capo del progetto Dirac v’è la forte sponsorizzazione di un nome quale la BBC (British Broadcasting Corporation), la quale in occasione del LinuxWorld ha presentato le proprie intenzioni di affidare il tutto ad uno sviluppo open source.

Il nome del progetto deriva direttamente dall’importante matematico inglese Paul Dirac ma, per stessa ammissione BBC, nessuna correlazione concreta unisce le teorie del matematico con i procedimenti usati nel progetto: semplice scelta fonetica.

Tra le principali peculiarità del Dirac, codec compilato in C++, emerge l’attuale importante promessa di occupare la metà della banda oggi richiesta dal concorrente MPEG-2: tale caratteristica permette al nuovo algoritmo di proporsi con prepotenza tra gli standard usati sia in fase di streaming che in fase di storage, con ovvi ampi vantaggi in entrambe le casistiche. Secondo quanto annunciato dal sito ufficiale del progetto, il codec contemplerà definizioni variabili tra QCIF (180×144) e HDTV (1920×1080).

Il codec Dirac è attualmente in fase Alpha, dunque non è prevedibile una release ufficiale per molto tempo ancora. Il passaggio alla fase beta è comunque previsto entro 12-15 mesi. Il progetto è stato attualmente rilasciato sotto licenza Mozilla Public License 1.1, e da più parti si sottolinea come l’esperimento open source non sia per la BBC una semplice avventura, ma bensì una seria intenzione di lunga gittata: già attivi in tal senso, infatti, altri progetti tra i quali il Material eXchange Format (MXF), un sistema di scambio di dati multimediali.

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