Apple, rivoluzione Mini

iPod Shuffle, Mac Mini, nuovi software: opinioni e commenti sulla scoppiettante edizione 2005 del MacWorld Expo.
iPod Shuffle, Mac Mini, nuovi software: opinioni e commenti sulla scoppiettante edizione 2005 del MacWorld Expo.

La scena descritta in diversi articoli di cronaca ha fatto parlare di un caso
di isteria di massa. Steve Jobs si avvia a concludere la presentazione
dei nuovi prodotti Apple al MacWorld 2005. Ha già annunciato novità
succulente: aggiornamenti cospicui per tutti i software della suite iLife,
l’esordio di iWork (una mini-suite comprendente il word processor Pages
e la seconda versione di Keynote), l’arrivo del Mac Mini, il computer
Apple meno costoso di sempre
. Ma c’è ancora una cosa, one more thing.
E tira fuori un affarino bianco grande (sarebbe meglio dire piccolo) quanto
un pacchetto di chewing-gum: iPod Shuffle, lettore MP3 con memoria flash
da 512Mb a $99 ($150 per la versione da 1Gb). Dice anche che i primi esemplari
si possono trovare lì, dietro l’angolo, all’Apple Store vicino al Moscone
Center. Fine dello show. In centinaia si riversano in strada all’assalto del nuovo
gioiellino.

Tutto accade al termine di un evento che ha confermato in pieno le previsioni
di quei siti che nelle settimane precedenti avevano anticipato le novità,
e che per questo sono stati vittime delle ire di Apple (con tanto di azione legale).
Niente sorprese clamorose, dunque. In effetti, diversi analisti si erano
già espressi sulla portata e sulle conseguenze delle ultime mosse di Cupertino.
Vale la pena soffermarsi sui punti di vista più interessanti.

Con iPod Shuffle l’analisi è più semplice. Il successo strepitoso
di iPod ha portato Apple ad acquisire una posizione di leadership incontrastata
nel settore dei lettori musicali su hard disk. Rimaneva da presidiare la fascia
di quelli a basso costo basati su memoria flash. Costi e capacità dell’ultimo
arrivato fanno pensare che la partita sarà presto chiusa anche su questo
fronte. Nessuno dei concorrenti può infatti contare sul potere di trascinamento
di un brand ormai divenuto icona culturale.

La maggior parte dei commenti, invece, si è concentrata sul Mac Mini.
Piccolo, bello, completo, non certo una bomba in termini di prestazioni, ma soprattutto
poco caro: $499 nella versione da 40Gb, $599 in quella da 80Gb. Ma a chi
si rivolge? A chi conviene davvero? Rappresenta il salto di Apple nel mercato
di massa? È una sfida all’universo Microsoft?

Steve Jobs è stato chiaro: lo abbiamo fatto per quelli che hanno sempre
pensato che i nostri computer fossero troppo cari, ora nessuno ha più scuse.
Il fatto che si tratti di un box con qualche porta sul retro e senza periferiche,
fa capire molte cose. Per esempio che si rivolge soprattutto a chi un PC o un
altro Mac lo ha già: noi ti diamo questo, tu ci metti tastiera, mouse e
monitor, che quasi sicuramente possiedi. Vedi che conviene? Non è certo
un caso che nella pagina degli accessori per Mac Mini sul sito di Apple, campeggiasse
in evidenza uno switch USB di Belkin, un affare che consente di collegare tastiere
e mouse potendoli condividere con più di una macchina. Una conferma di
questa prospettiva viene poi da Jon Rubinstein, uno dei vice-presidenti della
casa di Cupertino: “È una grande scelta per un secondo o terzo computer
di casa”.

Questa linea di pensiero è condivisa dalla maggior parte degli osservatori.
Non si tratterebbe, insomma, dell’assalto definitivo alla corazzata Microsoft
che al momento può contare sul 97% del mercato. È improbabile, per
svariate ragioni, che eserciti di utenti Wintel mollino tutto per passare ad Apple,
anche se ora costa relativamente poco. È però probabile che molti
colgano l’occasione per provare, sperimentare, confrontare, vedere da vicino.
Moltissimi dei milioni di possessori di iPod, per esempio, usano Windows, ma finora
non hanno subito la fascinazione della Mela al punto da cambiare sistema. Ora
qualcosa cambia. Mac Mini non è la macchina da sogno per power user dediti
ad applicazioni pesanti o giochi sofisticati, ma come hub multimediale da dedicare
alla gestione di musica, immagini, video, è perfetto, anche per via di
un sistema operativo e di applicazioni che non temono confronti.

Una nota che ci è parsa particolarmente interessante è quella
di Om Malik. Scrive sul suo blog, che con Mac Mini Apple potrebbe aver
creato una nuova categoria di prodotto, descrivibile solo con una sorta di ossimoro:
il PC fisso-mobile. Mini è piccolo, quanto un autoradio più
o meno. Piccolo e comodo al punto giusto per essere trasportato con estrema facilità,
magari tra casa e lavoro. E ancora: potrebbe generare un circolo virtuoso simile
a quello innescato dall’iPod, con decine di accessori destinati agli usi e alle
esigenze più svariate. Secondo Malik, proprio in virtù del fattore
estetico e di trasportabilità, potrebbe diventare una specie di ‘media
server’ multimediale per la casa. Non così com’è, però. Quello
di cui c’è bisogno sono nuovi tipi di periferiche, sistemi di collegamento
alla TV o allo stereo di casa, telecomandi. Come per iPod è un compito
che Apple potrebbe voler lasciare a terzi. Dopo l’iPod economy, la Mini economy,
dunque? Lo vedremo a partire dal 22 gennaio.

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