Google spia Adobe ed anticipa l'uscita di Photoshop

Adobe Creative Suite 2 doveva essere presentato alla stampa il 4 Aprile. Il comunicato è però apparso fugacemente sul sito ufficiale e Googlebot lo ha immediatamente indicizzato. Risultato: tutti i dettagli del nuovo Photoshop sono già disponibili
Adobe Creative Suite 2 doveva essere presentato alla stampa il 4 Aprile. Il comunicato è però apparso fugacemente sul sito ufficiale e Googlebot lo ha immediatamente indicizzato. Risultato: tutti i dettagli del nuovo Photoshop sono già disponibili

Con un’azione apparentemente involontaria (ma i sospetti circa taluni errori rimangono sempre) Adobe porta molta linfa alla campagna promozionale relativa alla prossima importante release del gruppo: un annuncio stampa divulgato erroneamente, la rimozione solerte ma non abbastanza da non lasciar trapelare notizie. E il caso è creato.

Le novità, innanzitutto. A partire da Maggio giungerà sul mercato statunitense la nuova Adobe Creative Suite 2 (CS2), comprendente la nuova versione standalone di uno dei software di fotoritocco più diffusi tra i professionisti del settore: Photoshop. Si segnalano diverse migliorìe tra le quali: migliore gestione dei file RAW; introduzione di nuovi elementi di riparazione automatica dei file; interfaccia modificata; introduzione di “Adobe Bridge” (l’evoluzione del precedente file browser); nuovi strumenti di fotoritocco. Il comunicato suggerisce un prezzo per il mercato americano pari a 599 dollari (149 dollari per l’aggiornamento).

Curioso il modo con cui tali novità sono arrivate ai media del settore. Adobe avrebbe infatti involontariamente inserito nello spazio riservato agli annunci stampa un file .pdf datato 4 Aprile e contenete tutti i particolari della prossima release. Il file è stato poi prontamente rimosso, ma nel frattempo Google aveva già indicizzato il tutto. Il file è dunque ora reperibile tramite la cache del motore di ricerca (l’indirizzo esatto del pdf non risulta più connesso ad alcuna risorsa) e per il 4 Aprile si attende solo la conferma delle anticipazioni “rubate” da Googlebot.

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