Inghilterra, allarme per i trojan provenienti da Est

Un massiccio attacco di trojan, preoccupante sia in quantità che in qualità, sta mettendo a serio rischio vari apparati (anche governativi) inglesi. La notizia giunge dal NISCC, ente che punta ora all'educazione alla sicurezza di chi lavora online
Un massiccio attacco di trojan, preoccupante sia in quantità che in qualità, sta mettendo a serio rischio vari apparati (anche governativi) inglesi. La notizia giunge dal NISCC, ente che punta ora all'educazione alla sicurezza di chi lavora online

Il NISCC (National Infrastructure Security Co-ordination Center) non usa mezzi termini nel definire, per voce del proprio direttore Roger Cumming, “industriale” l’attacco che ignoti stanno apportando contro importanti infrastrutture informatiche inglesi. Quel che preoccupa è soprattutto la qualità dell’attacco, sempre più sofisticato e notevolmente evolutosi nell’arco di un breve lasso di tempo.

A rischio, secondo il NISCC, compagnie private ed enti governativi: tramite trojan ed altre tecniche combinate, alcuni malintenzionati starebbero depredando l’Inghilterra di dati utili a prendere il controllo di sistemi e reti (con una vasta gamma di scopi prevedibili, soprattutto dal punto di vista commerciale). Sophos quantifica in circa 300 gli enti sicuramente coinvolti nell’attacco. I trojan arrivano prevalentemente via mail e fanno spesso uso di tecniche di social engineering per stimolare l’utente all’apertura degli allegati o alla visita di particolari pagine web. Il NISCC sottolinea con forza il fatto che la presenza di un antivirus e l’aggiornamento dei sistemi sia un’operazione fondamentale, ma al tempo stesso è fondamentale una diffusa educazione alla sicurezza per coloro i quali lavorano su dispositivi informatici.

Gli attacchi risultano provenire dall’area asiatica, ma al momento non vengono diffuse ulteriori precisazioni in merito. Gli attacchi sarebbero mirati a colpire persone che ricoprono ruoli tali per cui sfruttando l’ambito privato sia possibile accedere a dati interessanti ai fini di un accesso a reti interessanti dal punto di vista economico. Una volta convinto l’utente all’apertura dell’allegato (tipicamente file .exe, .chm, .zip o .rar), il trojan si installa nella macchina sfruttando falle note e magari non risolte da patch. Aperta una backdoor nel sistema da remoto si procederà a download/upload di documenti ed al furto di dati utili ad ulteriori attacchi o ulteriori tentativi di installazione.

Il NISCC comunica inoltre come sia al lavoro assieme al U.S. Computer Emergency Readiness Team (US-CERT) per neutralizzare gli IP dai quali proviene la massiccia ondata offensiva diretta agli apparati inglesi. A tal fine il NISCC chiede collaborazione nella ricerca di tali IP tramite file di log, analisi del traffico e consultazione del mail server in uso. Interessante, ancora, l’iniziativa dell’organizzazione di distribuire veri e propri tutorial che, insegnando l’uso di dispositivi quali firewall e browser, suggeriscono le precauzioni indispensabili ai fini di una opportuna messa in sicurezza del proprio ambiente di lavoro online.

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