7 milioni di 'BroadBandPeople' in Italia

Le utenze dotate di banda larga in Italia sono in forte aumento, ma il problema del digital divide rimane e si consolida. Il 20% dei BroadBandPeople ha acquistato contenuti digitali mentre il 65% non considera la tecnologia come una rivoluzione
Le utenze dotate di banda larga in Italia sono in forte aumento, ma il problema del digital divide rimane e si consolida. Il 20% dei BroadBandPeople ha acquistato contenuti digitali mentre il 65% non considera la tecnologia come una rivoluzione

Sono giunte a 7 milioni le utenze italiane con accesso a tecnologia a banda larga. Il numero è risultante da una ricerca congiunta Digital Magics e Doxa avente l’obiettivo di valutare l’impatto del broadband sul consumo dei contenuti digitali (mercato in piena esplosione in cui l’aumento dell’offerta riflette la progressiva espansione della domanda).

La ricerca, denominata “BroadBandPeople“, è stata condotta tramite intervista a 500 persone aventi accesso a banda larga: la presentazione dei risultati è avvenuta in mattinata e Reuters ne ha riportati i dati principali:

  • Nel 2004 le famiglie con ADSL erano 4 milioni ed oggi sono 7 milioni
  • Il 45% dei possessori di broadband considerano la linea veloce una “innovazione rivoluzionaria”
  • Il 20% dei possessori di broadband ha già acquistato contenuti digitali

«L’Osservatorio BroadBandPeople rappresenta un’occasione importante per presentare le nuove opportunità per il mercato rispetto alle esigenze degli utenti e all’evoluzione dei media digitali»: così Enrico Gasperini, Presidente Digital Magics, in merito ai dati ottenuti dalla ricerca. Va sottolineato come la ricerca fotografi con certezza la sete di contenuti digitali emergente dall’utenza («il 44% del campione dichiara di non trovare un’offerta adeguata ai mezzi») ma nel contempo ammetta l’incapacità di definire con sufficiente attendibilità un vero e proprio trend sui consumi.

I buoni risultati ottenuti dal “bicchiere mezzo pieno” non possono che aumentare il rammarico nei confronti del “bicchiere mezzo vuoto”: un aumento della penetrazione della banda larga in Italia (sconfiggendo da una parte il divario tecnologico che impedisce una rete omogenea ed obbliga a piccole quanto coraggiose iniziative locali, e dall’altra il divario culturale che tiene lontana l’utenza dalle possibilità a disposizione) costituirebbe infatti un logico e fondamentale incipit ad un rilancio tanto economico quanto sociale. I vincoli che inibiscono tale direzione sono noti, ma gli interventi risolutivi si sono al momento dimostrati parziali: quelli che sono semplici palliativi non sono ovviamente in grado di incidere con radicalità sulla situazione.

La sensazione diffusa è che il paese non abbia ancora compreso a fondo la portata rivoluzionaria dei nuovi mezzi digitali, e la riprova è data semplicemente dai dati dell’indagine BroadBandPeople: 7 milioni di utenze attivate significa decine di milioni di utenze escluse. Queste ultime in parte sono tagliate fuori per cause indipendenti dalla volontà dell’utente, mentre in parte sono volontariamente auto-escluse per indifferenza nei confronti di una tecnologia vissuta ancora con distacco (se il 45% dei BroadBandPeople vede la banda larga come una rivoluzione, oltre la metà ammette di non aver colto la portata dello strumento a disposizione).

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