PayPal dribbla le class action e se la cava

PayPal esce a testa alta da una strettoia ad alta pericolosità: messo in mezzo da una serie di potenziali class action, il gruppo ha trovato un accordo pagando 3.5 mln di dollari all'utenza interessata e 1.7 mln a 28 stati USA. Gli investitori apprezzano
PayPal esce a testa alta da una strettoia ad alta pericolosità: messo in mezzo da una serie di potenziali class action, il gruppo ha trovato un accordo pagando 3.5 mln di dollari all'utenza interessata e 1.7 mln a 28 stati USA. Gli investitori apprezzano

La prima notizia ad aver fatto schizzare verso l’alto le azioni eBay è stata relativa all’accordo con cui PayPal ha assecondato le richieste di 28 nazioni facenti parte degli Stati Uniti d’America: qualche cambiamento nella policy del servizio, 5 milioni di dollari circa di esborso totale ed il mal di pancia è passato. E non era un mal di pancia di poco conto se è vero che all’annuncio della conclusione delle trattative il titolo eBay ha subito iniziato a lievitare fino ad un +4.5% finale motivato soprattutto dalle novità relative al sistema di pagamenti acquisito dal gruppo.

Il rischio per PayPal era quello di vedere azionato un meccanismo che avrebbe portato il gruppo al centro di una pericolosa serie di class action. Tale possibilità è ora fugata anche se rimane il passaggio necessario presso la Corte Distrettuale di competenza per le valutazioni legali del caso. A seguito dell’accordo stipulato PayPal verserà 3.5 milioni di dollari a risarcimento danni per l’utenza interessata ed 1.7 milioni di dollari in tutto per coprire le spese che i 28 stati allineati nella denuncia (Alabama, Arizona, California, Delaware, Florida, Georgia, Hawaii, Illinois, Indiana, Iowa, Louisiana, Maryland, Minnesota, Mississippi, Nebraska, Nevada, New Jersey, New York, North Carolina, Ohio, Oklahoma, Oregon, South Dakota, Tennessee, Texas, Vermont, Washington, West Virginia) hanno dovuto sostenere per portare avanti le indagini.

Inoltre il gruppo ha acconsentito ad una migliore informazione dell’utenza circa le garanzie offerte in sede di transazione monetaria, in fase d’acquisto e nella gestione dei dati, nonchè apportando migliorìe sul proprio sito web per coadiuvare la stampa e la conservazione cartacea del contratto. Fa parte dell’accordo, però, una completa negazione di ogni qualsivoglia responsabilità da parte di PayPal per i problemi emersi nei rapporti con l’utenza. La stretta di mano si ferma dunque a metà tra patteggiamento e condono, con gli analisti che hanno esplicitamente apprezzato la conclusione della vicenda e con PayPal pronta a gestire proficuamente il miglior posizionamento ottenuto in risultanza.

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