I big della telefonia sfideranno Google?

Telecom Italia, Vodafone, Deutsche Telekom, Telefonica, France Telecom: i big della telefonia europea potrebbero incontrarsi in gran segreto nei prossimi giorni per gettare le basi di quello che dovrebbe essere un nuovo motore di ricerca anti-Google
Telecom Italia, Vodafone, Deutsche Telekom, Telefonica, France Telecom: i big della telefonia europea potrebbero incontrarsi in gran segreto nei prossimi giorni per gettare le basi di quello che dovrebbe essere un nuovo motore di ricerca anti-Google

Un vertice segreto tra Telecom Italia, Vodafone, Deutsche Telekom, Telefonica, France Telecom, Hutchison Whampoa (in rappresentanza della controllata «3»), Cingular. I grandi big della telefonia (soprattutto europea) potrebbero trovarsi nei prossimi giorni a Barcellona approfittando del 3GSM World Congress, appuntamento di grande importanza a cui saranno presenti i maggiori rappresentanti dei grandi gruppi della telefonia di tutto il mondo. Oggetto della discussione previsto: la creazione di un motore di ricerca in grado di contrastare il dominio di Google e Yahoo.

C’è un motivo di fondo che porta questi grandi gruppi ad incontrarsi: la ricerca sul web diventerà in futuro una vera miniera d’oro, aumentando ulteriormente l’ingente flusso di cassa già generato ad oggi. Il flusso odierno, però, va a gonfiare le casse di pochi gruppi mentre altri potenziali attori rimangono al momento relegati ad una posizione di rincalzo. I gruppi della telefonia hanno però in mano uno strumento importante: il telefonino. Nei prossimi anni aumenterà in modo consistente l’uso dei dispositivi mobili per accedere al web e per compiere ricerche, dunque chi ha il controllo del mezzo ha potenzialmente una posizione di favore che può in qualche modo sfruttare per incrinare il dominio attuale. Riassume La Repubblica, ricalcando le orme della fonte originaria: «entro il 2007 solo in Gran Bretagna più del 20% degli abbonati ai cellulari avrà una connessione superveloce. Risultato: crescerà in modo esponenziale la consultazione dei motori di ricerca con il telefonino».

Nell’aria, dunque, v’è la creazione di un motore di ricerca nuovo. I fondi giungerebbero dai gruppi citati, il rumor proviene dal Sunday Telegraph e nessuna smentita ha cancellato al momento l’ipotesi. Inevitabilmente il pensiero vola a Quaero, il famigerato motore di ricerca europeo che soprattutto dagli ambienti istituzionali francesi si voleva erigere contro lo strapotere USA nel settore. Quello che era un progetto politico in un campo prettamente economico, però, è naufragato prima di cominciare perdendo pezzo dopo pezzo tutti i promotori originari.

Il nuovo progetto potrebbe però avere un’importanza diversa: c’è l’interesse economico, ci sono i capitali, c’è una rappresentanza d’alto profilo, ci sono i presupposti per arrivare a qualcosa di concreto e di importante. C’è però, soprattutto, silenzio e segretezza. I dubbi circa l’opportunità ed i margini di mercato di una iniziativa simile rimangono evidenti: tocca al vertice di Barcellona trovare la chiave di volta più opportuna per ribaltare la situazione.

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