Tutti noi usiamo il VoIP da tempo, ma senza saperlo

Dagli anni 50 ad oggi la telefonia ha avuto una evoluzione senza precedenti: siamo passati dalle centrali elettromeccaniche – che occupavano interi edifici – a centrali completamente digitali talmente piccole da essere installate per strada o in zone comunque critiche. Tutti sappiamo che l’ultimo miglio, ovvero il tratto che va da casa nostra alla centrale telefonica viaggia in analogico su un classico doppino telefonico, ma la domanda curiosa è: dalla centrale al nostro interlocutore la voce come viaggia?

Le centrali telefoniche sono connesse fra loro in fibra ottica che trasporta voce e dati tramite il protocollo ATM, permettendo cosi una gestione dinamica e intelligente della rete senza provocare un disservizio all’utente finale. Le centrali sono connesse fra loro “a maglia” e grazie a potenti core-router è possibile re-instradare automaticamente il traffico in caso di down di alcune parti della rete.

L’esempio più classico – portato da un tecnico telecom – è quello di una centrale di passaggio che va in down mentre l’utente sta telefonando: la rete bilancia immediatamente il traffico e l’utente non si accorge di nulla.

Tutta la voce è codificata in digitale tramite una tecnologia del tutto simile a quella VoIP, che porta a innumerevoli vantaggi per il gestore, uno su tutti la possibilità di gestire un elevato numero comunicazioni in contemporanea su una banda molto ristretta.

La cosa bella è che nessuno si accorge di utilizzare il VoIP quando utilizza un telefono “classico”, infatti in questo caso la tecnologia è esente da quasi tutti i problemi che ha in internet, essendo su una rete chiusa e fisicamente separata da quella internet, oltre a godere di anni e anni di bug-fixing.

Sarebbe bello che un giorno il VoIP raggiungesse una stabilità cosi, cosa ne dite?

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