Viral Marketing Italiano: l'età della pietra

SpotX ha pubblicato un paio di settimane fa le parole di Maurizio Sala (vice presidente del Gruppo Armando Testa) in merito al panorama italiano del marketing virale.

Le parole di Sala sono critiche e delineano degli scenari ben precisi a proposito dell’arretratezza del nostro paese riguardo alla “gestione di operazioni non convenzionali”.

Sala loda gli scenari esteri e smonta la competitività Italiana in questo mercato. A mio parere, parole sacrosante. Ecco un estratto chiave del discorso, pronunciato in una discussione online con altri utenti:

Mentre in altri Paesi su questo terreno dell’esperienza di marca si lavora molto e con idee spesso pregevoli che vengono attuate con risultati sorprendenti in termini di gradimento e di impatto, qui la cosa viene menzionata quasi sempre in sede di inizio lavori e poi alla luce dei fatti molto poco viene messo in pratica.

Molte agenzie pubblicitarie offrono la possibilità di pianificare strategie di viral marketing. Spesso tutto si risolve con un nulla di fatto: per ignoranza del cliente e/o per la visione convenzionale dell’agenzia.

Manca il coraggio e non è retorica. Nessuno prova realmente ad aprirsi verso la comunicazione fuori dagli schemi, forse ancora troppo difficile da comprendere per il cliente.

Siete interessati a strategie non convenzionali? Le nominate e basta per mostrare competenza o proponete soluzioni definite al cliente?

E da clienti? Come vi comportate davanti a soluzioni del genere?

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