Diversi paesi chiedono il bando di Manhunt 2

Irlanda, Gran Bretagna e Italia sono compatti sul fronte di quelli che non accetteranno il videogioco nel loro paese e chiedono anche provvedimenti europei. La Take-Two rischia dunque seri danni economici
Irlanda, Gran Bretagna e Italia sono compatti sul fronte di quelli che non accetteranno il videogioco nel loro paese e chiedono anche provvedimenti europei. La Take-Two rischia dunque seri danni economici

Per la seconda volta nella sua storia la Gran Bretagna bandisce un videogioco: era capitato 10 anni fa con Carmageddon e capita di nuovo oggi con Manhunt 2. Il gioco, prodotto dalla Rockstar, sta causando polemiche e rifiuti in molte nazioni portando la casa produttrice di fronte a seri problemi economici.

Tutto inizia dagli Stati Uniti dove il videogioco è pubblicato ma con il divieto ai minori di 18 anni; in seguito l’Irlanda decide di non accettare il gioco e di proibirne la vendita sull’isola, decisione seguita immediatamente da quella simile della Gran Bretagna. Le motivazioni sono principalmente dovute al fatto che il gioco proporrebbe una visione della violenza molto positiva e soprattutto dovute all’ambientazione e alle dinamiche che sarebbero altamente diseducative. Non persuasi ad applicare semplicemente dei divieto ai minori, come per gli statunitensi, le commissioni anglosassoni hanno causato una serie di reazioni anche in altri paesi, non ultimo il nostro (non nuovo peraltro alle crociate contro i videogiochi).

Il ministro per le comunicazioni Gentiloni ha dichiarato ufficialmente in una nota che il videogioco sarebbe «più che violento crudele e sadico, con un’ambientazione squallida ed un continuo insistente incoraggiamento alla violenza e all’omicidio», motivazioni che inducono alla conseguente messa al bando. Inoltre sono stati anche richiesti provvedimenti a livello europeo ed infatti la questione sarà al centro del prossimo dibattito a Bruxelles il 26 giugno.

La Take-Two, una sussidiaria della Rockstar che ha prodotto il gioco, si è detta molto amareggiata di questi risultati e pur rispettando le varie decisioni nazionali non si è data per vinta: «Manhunt 2 è un’esperienza videoludica per i fan dei thriller psicologici e dell’orrore. Il soggetto del gioco è in linea con la scelta editoriale dei nostri principali titoli, dedicati a consumatori adulti […] i consumatori adulti che desiderano giocare a questo gioco sono pienamente consapevoli che si tratta di una forma di intrattenimento puramente di fantasia e null’altro».

Ma il problema per la casa già produttrice del successo Gran Theft Auto va anche più in là di eventuali censure. Infatti non è solo il bando in alcuni paesi il guaio, ma soprattutto il fatto che stando così le cose il gioco non uscirà in nessun paese (come invece orginariamente previsto) sulla console Nintendo Wii, la quale per politica non accetta videogiochi che siano etichettati come “per adulti”. Secondo indagini fatte dal sito Nintendic una simile (probabile) chiusura alla distribuzione del gioco potrebbe portare forti danni economici alla società.

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